Plusvalore

Un reddito di base incondizionato per tutti i cittadini

di Sergio Rossi

  • 8 marzo 2016, 13:20
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Martedì 08 marzo 2016 - 12:20

Fra tre mesi il popolo svizzero si sarà espresso alle urne sull’iniziativa federale “Per un reddito di base incondizionato”. Non è difficile predirne il rifiuto popolare, visto che il dibattito politico, e nella società civile, ha finora evitato qualsiasi approfondimento di carattere scientifico, preferendo la retorica populista e la discussione superficiale per schivare gli argomenti fondamentali che avvalorano oggettivamente la proposta degli iniziativisti.

L’approfondimento di questa iniziativa sarà però chiaramente indispensabile quando, fra non molti anni, la disoccupazione involontaria avrà raggiunto livelli tali da impedire sia la coesione sociale sia la crescita economica in Svizzera, mettendo a repentaglio come non mai sia la stabilità finanziaria sia l’equilibrio delle finanze pubbliche.

Il versamento a ciascun cittadino di un reddito di base incondizionato ha due meriti e, nell’iniziativa posta in votazione il prossimo 5 di giugno, due lacune principali. I meriti di questa iniziativa riguardano la soluzione del problema della disoccupazione, che la cosiddetta “quarta rivoluzione industriale” aggraverà nel corso dei prossimi decenni, a seguito della sostituzione di numerose figure professionali con robot e macchinari per aumentare la produttività fisica delle attività economiche di ogni tipo – dall’agricoltura ai servizi passando dall’industria di alto o basso valore aggiunto. Un reddito di base è infatti più eticamente corretto e più efficace dal punto di vista economico che far capo all’aiuto sociale per le persone escluse dal mercato del lavoro: evita infatti lo stigma e l’umiliazione di dover chiedere aiuto finanziario, riducendo drasticamente la necessità di finanziare le assicurazioni sociali già problematiche nel lungo periodo a seguito del graduale invecchiamento della popolazione e della sua crescente mobilità geografica internazionale.

Il testo dell’iniziativa popolare ha però due lacune – cui difficilmente si sarebbe potuto rimediare dato che la Costituzione federale enuncia i principi fondamentali dello Stato di diritto, lasciando alle leggi il compito di tradurre in pratica questi principi, come lo è, nella fattispecie, il principio che ogni cittadino deve poter condurre una vita dignitosa i cui bisogni elementari vanno appunto finanziati da un reddito di base incondizionato.

Il nocciolo del problema riguarda in effetti il livello di questo reddito universale e il suo finanziamento. Se l’iniziativa non indica né l’uno né l’altro, gli iniziativisti hanno svolto un lavoro di indagine rigoroso, proponendo sia un importo ragionevole sia un metodo di finanziamento intelligente per assicurare un reddito di base a ogni cittadino. Oltre a far capo a una parte dei fondi delle assicurazioni sociali, sostituite dal reddito di base, il suo finanziamento avverrà tramite prelievo di una parte del valore aggiunto (senza alcuna perdita per i lavoratori) e con una tassa sulle transazioni finanziarie che sono un fattore di instabilità economica.

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