Quilisma

Al suono di tromboni e bombarde

Il repertorio "a la pifarescha" in terra venezian, di Giovanni Conti

  • 23 settembre 2018, 12:00
L’ensemble UtFaSol

L’ensemble UtFaSol

  • © CANTARDIPIETRE

QUILISMA
Domenica 23 settembre 2018 alle 10:00

Sabato 1. settembre ha preso il via la 31.ma edizione di Cantar di Pietre.

La Rassegna, che si concentra sulla cultura e la musica di Medioevo e Rinascimento, punta la sua attenzione sugli splendori musicali di Venezia e della sua Repubblica. Si è cominciato con un concerto che ha visto protagonista l’Ensemble UtFaSol che ha proposto un programma che ha mostrato come i ‘fiati’ ovvero bombarde e ottoni, dopo essersi diffusa dalla Borgogna a tutta le Corti d’Europa, si stabilizzo a Venezia assumendo connotazioni ben precise e caratterizzate da un far musica tipicamente veneziano che assurse a Scuola con differenze profonde dal resto delle maggiori città europee. Questi ensemble si distinguevano per l’abilità nel realizzare le basse danze, improvvisando un discantus e un bassus sul tenor dato, ma il loro repertorio era costituito anche dai brani polifonici vocali più “alla moda” dell’epoca, pertanto da chansons francesi, frottole, barzellette e canti carnascialeschi che venivano adattati all’estensione degli strumenti a fiato. Le principali testimonianze della pratica di adattare polifonie vocali per poterle eseguire con i complessi di fiati si hanno proprio a Venezia, dove il trombonista Giovanni Alvise adatta dei mottetti e li invia poi alla corte di Mantova: era l’inizio di una nuova storia…

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