La Scala
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I cantanti castrati, fenomeno internazionale nell'Europa del Sei e Settecento

di Giuseppe Clericetti

  • Keystone
  • 28.10.2021
  • 36 min
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  • Musica

I cantanti castrati hanno dominato la vita musicale europea dal XVII agli inizi del XIX secolo come gli interpreti più ricercati e, da Lisbona a San Pietroburgo, da Stoccolma a Corfù, sono stati i protagonisti del teatro d’opera e, nei paesi cattolici, anche della musica sacra. A causa della loro condizione fisica mutilata, essi occupavano posizioni liminali nella loro società, ma furono centrali nello sviluppo della storia della musica, tuttavia la loro progressiva scomparsa durante il XIX secolo coincise con una "damnatio memoriae" negli studi musicali che durò quasi un secolo. Solamente negli ultimi decenni l’interesse per gli antichi cantanti castrati è tornato in auge, non solo tra i musicologi, ma anche tra gli storici della società e della cultura, in relazione anche alle più moderne richieste di approfondimento legate alla non-binarietà di genere. Pertanto, i punti di vista su questo fenomeno si stanno attualmente moltiplicando, concentrandosi sulle biografie artistiche di questi cantanti, le loro qualità vocali, la musica scritta per loro, ma anche la loro vita privata, la loro soggettività, la loro posizione nella società, gli aspetti medici e foniatrici, prospettive filosofiche e satiriche, nonché questioni religiose e sessuali. Facciamo il punto degli studi su questo fenomeno con Marco Beghelli, docente di musicologia all’Università di Bologna.

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