L’improvvisazione sta agli antipodi della composizione o piuttosto alla base della musica scritta? E cosa faceva Mozart quando componeva? Traduceva in note ciò che l’ispirazione in quel momento gli dettava, sentiva la musica con l’orecchio interiore e la trascriveva direttamente sul foglio.
Molto prima di lui, all’epoca della trasmissione orale, l’improvvisazione era fondamentale. Di questo e d’altro dibattono Patricia Barbetti e Davide Fersini con Guy Bettini, musicista esperto di improvvisazione e curatore dello Spazio Culturale Panelle di Locarno e Arturo Tamayo, direttore d’orchestra.
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