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L'Europa dal Muro ai tanti muri

#hashtag 13 novembre

  • 13 novembre 2015, 11:11
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  • minformo.it

Chiudiamo la settimana in retrospettiva. Lunedì è stato l'anniversario della caduta del Muro di Berlino. Il 9 novembre di ventisei anni fa crollava un simbolo della Guerra fredda, di un ordinamento mondiale che vedeva all'angolo blu gli USA capitalisti, a quello rosso l'URSS comunista, ciascuno con i suoi paesi alleati e le sue aree d'influenza. Nel giro di una notte era praticamente già tutto in soffitta. Soffiava un vento nuovo, quel 9 novembre 1989.

Il Muro è caduto ma mai come in questo momento gli avvenimenti stanno dividendo il nostro continente. Anche fisicamente. Del muro antimigranti ungherese si è parlato a lungo, ma altri ne sono stati eretti: è notizia di questa settimana la creazione da parte della Slovenia di una barriera di filo spinato lungo il confine con la Croazia. La cortina di ferro non è mai stata così reale.

Poi c'è la Russia, il cuore della vecchia URSS, in cerca di un ruolo di primo piano sullo scacchiere internazionale. Ambizioni rilanciate dal suo presidente, Vladimir Putin. I bombardamenti unilaterali contro i jihadisti in Siria, e prima ancora la guerra civile ucraina, hanno alzato un muro tra Russia e comunità internazionale.

A tutto questo si aggiungono le accuse della Wada, l'agenzia antidoping internazionale, che ha puntato il dito contro il governo russo, colpevole a suo dire di aver appoggiato un sistema doping di stato, sulla falsariga di quello attuato nell'ex DDR. È stata chiesta la squalifica della federazione di atletica russa, ma da Mosca hanno già risposto che questo caso sa di macchinazione politica. Qualche segnale di conciliazione c'è, ma intanto il muro, quello con la emme minuscola, si alza ancora un po'.

Su questa Europa frastagliata sembrano tornati a soffiare i venti della Guerra fredda, che si avvertono ancor più gelidi nel caldo di questo novembre anomalo.

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