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Professione tifoso

Personaggi tipici delle gradinate del nostro hockey

  • 7 gennaio 2018, 14:34
Hockey

Il trampan

Scivola su tutti gli scalini esistenti nelle piste elvetiche!

Il Binaghi

Quello che sbaglia sempre abbigliamento: a settembre va alla resega con i moon boot e giacca omino michelin, 30 gradi!! A gennaio va alla Valascia con le all stars, 3 milimetri di suola, giacchetta tirasassi tipo kway, -14 gradi e 73 cm di neve…

Il Pavarotti

Quello che canta e grida a squarciagola per tutto il match, il lunedi al lavoro non può rispondere al telefono perché le sue corde vocali sono in riabilitazione ad Abano terme…

Il Maurizio Costanzo

Si mette a parlare con il suo amico per due ore, totalmente incurante di ciò che accade sul ghiaccio, intavolando dei talk show che Letterman levati veloce! “Maria, io chiudo la busta ed esco”

Il duro di comprendonio

Quello che tiene il cartello della coreografia al contrario, che in mondovisione si vede tutta la curva di un colore tranne quel punto li. Coreografia rovinata!

L’entusiasta

Ride e sorride sempre e propone commenti tipo “eh dai stavolta abbiam perso ma alla prossima vinciamo, evviva lo sport, evviva l’hockey ticinese”. Mentre tutti attorno a lui sono imbufaliti tipo Lichtsteiner coi guardalinee.

Er marmotta

Passa la partita a fischiare, i timpani dei suoi vicini di posto se ne vanno in buvette a bere un vin brulé!

L’arbitro

Qualsiasi decisione arbitrale per lui è errata, dice spesso “ecco, vedi, adesso che era opsait non ha fischiato”

L’allenatore

Colui che non ha mai giocato ad hockey ai suoi giorni ma ne capisce di più di chiunque altro: secondo lui nella sua squadra “non c’è gioco”, mai.

Il festaiolo

Quello che va alle partite con l’unico scopo di fare after party alla casetta gialla o, rispettivamente, al güs, facendosi sbatter fuori mentre urla “daaiii bevom l’ültima pö nemm!!!”

L’ultras da tribuna

I più cattivi!! Gridano, smaneggiano e si agitano, che hooligans del Liverpool non vi sentiamo!

L’occasionale

Il meno amato dagli abbonati: ci mette una regular season intera a capire dov’è la sua entrata, ed una volta giunto ai tornelli, per lui, capire come si infila il biglietto diventa peggio di fare un sudoku grado difficile.

Lo stendardo

Colui che anche durante le fasi di gioco solleva il suo stendardo noncurante della visibilità di chi sta dietro: alle critiche risponde con un “eh, dovevi andare in tribuna se volevi vedere la partita, sem mia al teatro chi”

Il teutonico

Solitamente si distingue perché indossa la giacca di jeans con mille pezze anni ‘80, oppure la maglia originale del suo club pagata 349.- chf per metter il suo nome: udo, ruedy, hans o ueli?

Il Bussenghi

Per noi ticinesi è un onore che anche dall’Italia si venga a vedere il nostro hockey: il bussenghi si distingue grazie alla terminologia: stecca, rovescino, dischetto. Poi ti parlano di quando negli anni 70 vedevano la tsi!

Lo scout

Conosce vita morte e miracoli di tutti i giovani giocatori, uomo statistica, laurea MIT ad honorem!

L’americano

Passa la partita a testare tutte le mescite dello stadio: hamburger, hot dog, focaccia, noccioline… il livello del suo colesterolo supera il prezzo del biglietto!

Il correttore

Tu sei lì che parli con il tuo amico dicendo che secondo a te era bastone alto, ed uno sconosciuto dietro ti contraddice “eh no, il regolamento dice che fino all’altezza della traversa non è bastone alto”…

L’insider

Quello che conosce qualcuno che conosce qualcuno che conosce qualcuno che conosce l’addetto al materiale e conosce segreti da spogliatoio tipo: “i giocatori svizzero francesi non van d’accordo con gli svizzero tedeschi”

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