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Do Re Mi Fa Cervello

con Sandy Altermatt e Marcello Fusetti

Cervello

Cosa succede nella nostra testa quando ascoltiamo un brano musicale? Che stimoli produce la musica? Quali aree del cervello si attivano? E cosa succede quando invece guardiamo un quadro o leggiamo una poesia? Proprio mostrando il rapporto tra la materia grigia e le arti, la Settimana del cervello organizzata in questo 2019 proporrà diversi appuntamenti accattivanti (vedi sito) che permetteranno di fare il punto sui progressi nell'ambito delle neuroscienze, sugli sviluppi sulle terapie delle malattie neurologiche e psichiatriche e sulla loro prevenzione. Del particolare rapporto tra cervello e musica abbiamo parlato con il presidente della “Settimana del cervello” il neurologo Claudio Städler


Simone Giampaolo 11.02.2019

RSI New Articles 11.03.2019, 09:51

Serate pubbliche

Lunedì 11 marzo 2019, ore 20.30

Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana, Lugano
Entrata libera

Musica e cervello

La musica si ascolta con il cervello, e nasce dal cervello. Negli ultimi anni numerosi studi hanno evidenziato i legamai esistenti tra l’ascolto della musica e l’attivazione di aree cerebrali distinte presenti nei due emisferi cerebrali. Quali meccanismi si attivano in un cervello che ascolta musica? Ritmo, note musicali e melodie sono analizzati da regioni cerebrali distinte? Perché ci sentiamo coinvolti emotivamente durante l’ascolto di un brano musicale? E che cosa si osserva se analizziamo l’attività cerebrale di un musicista mentre sta suonando uno strumento musicale? Durante la serata un musicista insieme a un neurologo e un’insegnante di didattica strumentale, parleranno di musica da osservatori diversi: quello della creatività e del linguaggio musicale e quello dei neuroni e del cervello. Entrambi coscienti che le semplici vibrazioni fisiche delle corde di un piano diventano musica solo nel cervello.

Mercoledì 13 marzo 2019, ore 20.30

Sala Arsenale, Castelgrande Bellinzona
Entrata libera

Arte e cervello

Fin dalle antiche caverne preistoriche l’uomo si è espresso attraverso la pittura. Nel nostro cervello colori, forme, immagini aprono significati ed emozioni. Ma quale rapporto esiste tra arte e cervello? Perché alcune opere ci appaiono belle e altre no? E come viene alterata la produzione artistica in un pittore che soffre di una patologia neurologica? Negli ultimi anni le neuroscienze hanno potuto identificare alcuni meccanismi fisiologici comuni presenti nel cervello di chi guarda un’opera d’arte. Questi meccanismi potrebbero spiegare perché esistono quadri e sculture che superano qualsiasi barriera temporale e culturale. Ma esiste anche un complesso intreccio tra cervello, cultura e creatività che spinge ogni opera artistica a porsi come un prodotto della mente che tenta di conoscere se stessa. Durante l’incontro una storica dell’arte e due esperti di neuroscienze dialogheranno tra arte e cervello.