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"Pagellando" con Ferrando: edizione finale 2016

Stefano Ferrando

Ci siamo quasi: tutto d'un fiato prepariamoci a Vigilia, Natale, Santo Stefano e San Silvestro... abbuffata classica a tavola, mediatica in TV e fra un panettone e una chinoise tante occasioni per chiacchierare e rivivere il bello di questo 2016: una specie di gara a ricordare quel goal, quelle parole, quella discesa che tanto ci ha emozionato. Potrebbe essere un bel gioco, io ho fatto la mia lista... in ordine sparso, saltando da un mese all'altro senza un ordine apparente ma facendomi guidare dalla "pancia".

- La rovesciata di Shaqiri contro la Polonia, perché per qualche minuto abbiamo creduto che la piccola Svizzera fosse diventata grande.

- Le lacrime di Behrami nel post partita di Polonia-Svizzera, perché un uomo non si vergogna di essere se stesso e sa a chi deve il suo successo.

- Lara Gut che finge di far cadere la Coppa del mondo appena conquistata dal podio, perché il sorriso non l'abbandona mai ed è il suo marchio di fabbrica.

- Cristiano Ronaldo infortunato e in lacrime fra le falene delle Finale dell'Europeo, perché tutti pensavano fosse finita la favola portoghese ed invece CR7 dalla panchina è stato ancor più determinante.

- Il rigore di Furrer in semifinale contro il Servette che manda il Lugano in Finale, perché un'esplosione di gioia così alla Resega mancava da troppo.

- Inti Pestoni seduto sul ghiaccio a guardare la curva il giorno del suo addio, perché quando ti accorgi di essere cresciuto è comunque dura lasciare Casa.

- Juan Martin Del Potro sfinito, distrutto, incapace quasi di camminare battere Nadal a Rio, perché è il miglior esempio che i ragazzi possono seguire.

- Le foto con la polaroid di Ayla Del Ponte a Rio, perché la semplicità conquista sempre.

- Fabian Cancellara che dopo l'ultima gara della carriera chiede di andare ad abbuffarsi al fast food: perché i sacrifici fatti sa solo lui quanti sono stati.

- Le risate di Bolt e De Grasse sul traguardo delle semifinali dei 200 m, perché senza quella leggerezza non puoi correre veloce più del vento.

- I 9 vincitori diversi nel mondiale di MotoGP che hanno reso meno scontato il titolo di Marc Marquez, perché Valentino Rossi non è poi così lontano (se teniamo conto dell'età di Marquez che è a metà del cammino).

- Il titolo e il ritiro di Nico Rosberg, perché ha tenuto dietro per la prima volta Hamilton, perché ha eguagliato papà Keke e perché per lasciare così ci vogliono due ⚽️ così.

- Gli UsOpen di Stan Wawrinka, perché la classe operaia in Paradiso non ci va una volta sola, in Paradiso ha messo radici.

- I Cubs che vincono il titolo alle World Series di baseball dopo 108 anni di maledizioni (per chi ci crede), perché non bisogna mai mollare.

- Il Mannequin challenge di LeBron James con Michelle Obama alla Casa Bianca, perché nessuno prima aveva osato tanto.

- Bea Scalvedi che fa il suo esordio in Coppa del mondo (in bocca al lupo perché è ferma), perché il Ticino sugli sci non è solo Lara Gut.

- I 23 ori olimpici di Phelps, perché un record ci sta sempre bene in una lista di fine anno.

- Lo sguardo di Murtaza Ahmadi (il bimbo afgano fotografato con un'improbabile maglietta di Messi fatta con sacchetti di plastica) quando l'altro giorno è entrato in campo mano nella mano con il suo idolo, perché tutti ci siamo rivisti nei suoi occhi trasognanti e siamo tornati bambini e perché lo Sport sa ancora raccontare storie belle.

- Il Lipsia capolista in Bundesliga (in coabitazione con il Bayern), perché con i soldi della Red Bull non ha comprato in questi anni i giocatori più forti ma pensato e costruito una realtà che osserva, culla e dà fiducia ai più giovani. Altro che emiri e investitori cinesi.

- I Ticino Rockets perché hanno abbattuto un muro che pareva insormontabile. Ora c'è da tenere duro e sperare che Lugano e Ambrì ci credano davvero.

- La volée alta di rovescio di Federer a Wimbledon contro Cilic, perché il bello non ha bisogno di un titolo per essere ricordato e impresso nella memoria e perché se non tutti possono andare alla Scala ad ammirare Bolle, tutti possono rifarsi con lo stile dell'uomo che più aspettiamo nel 2017.

Il meglio del 2016 secondo Ferrando

RSI New Articles 19.12.2016, 09:07