Ridere in guerra

Una valigia di cartone con le sue magie, le scarpe mai abbinate ed il naso rosso. Basta poco a Marco Rodari per riportare il sorriso sulle labbra dei bambini che nella loro vita hanno visto solo la guerra. Attivo in Iraq, striscia di Gaza, Siria ed Egitto, Marco è un clown (claun come scrive lui) di guerra. Lo abbiamo incontrato a Bagdad dove era arrivato prima dell’uccisione dal generale Qasem Soleimani, quando la situazione non era ancora deteriorata. Da Bagdad è riuscito anche ad arrivare a Mosul, dove i bambini negli ultimi anni hanno visto solo l’orrore dell’ISIS.

L’associazione di Marco Rodari “Per far sorridere il cielo”, ecco il link.

Orca che pensione!

Alcuni studiosi canadesi sono convinti che gli animali impiegati nei parchi acquatici del Nord America abbiano diritto ad una pensione in un luogo più idoneo alle loro caratteristiche. Rilasciarli negli oceani non sarebbe possibile, morirebbero velocemente non essendo abituati alla vita libera. L’idea è quella di creare zone protette di mare dove rimetterli in “semi libertà”. Il progetto, che ha già raccolto 20 milioni di dollari, si chiama Whale Sanctuary Project. Ci racconta di più Raffaele Mastrolonardo dell’agenzia giornalistica F5.

"Calma e gesso", a cura di Stefano Marelli

Quando il direttore conte Catellani gli porse il cubetto di gesso, Fantozzi andò nel panico, scartò l’oggetto sconosciuto, prese a masticarlo come una caramella, poi a passarselo sotto le ascelle a mo’ di deodorante, e si beccò il primo di un’umiliante sequela di insulti. Per sua disdetta, il ragionier Ugo aveva imparato i segreti del rinterzo e del filotto nei peggiori bar di Caracas, dove l’uso del gessetto risultava sconosciuto. Non sapeva dunque che il gesso andava passato sulla punta della stecca affinché impattasse sulla palla nel modo più pulito. “Calma e gesso” è un’espressione che deriva proprio dal mondo del biliardo, dove viene usata per esortare a concentrarsi con la dovuta rilassatezza - e approntando al meglio gli strumenti - prima di eseguire un colpo particolarmente difficile.