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Modem

Elezioni di piombo

La strage nella sinagoga di Pittsburgh infiamma il dibattito in vista delle elezioni di metà mandato negli USA del 6 novembre prossimo.

  • keystone
  • 31.10.2018
  • 36 min
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È stata l’azione solitaria di un pazzo oppure laa conseguenza indiretta di una certa retorica che inneggia al suprematismo bianco, e che il presidente Trump non ha mai voluto condannare apertamente?

È l’interrogativo sollevato dopo la strage che ha provocato 11 morti nella sinagoga di Pittsburgh. Il numero uno della casa bianca ha condannato fermamente l’accaduto recandosi rapidamente sul luogo della tragedia, anche se non tutti hanno gradito questa visita. Oltre 35'000 persone hanno infatti firmato una lettera aperta al presidente degli Stati Uniti affermando che non lo ritengono benvenuto in città finché non denuncerà il nazionalismo bianco e non cesserà di attaccare le minoranze.

L’America in ogni caso appare sempre più spaccata in due alla vigilia delle elezioni di metà mandato per il rinnovo parziale dei due rami del parlamento, il senato e il congresso. Da un lato ci sono i sostenitori dello stile schietto e diretto del presidente e dall’altro ci sono gli oppositori che denunciano la retorica troppo aggressiva di Trump, che rischia di esasperare i conflitti in una società sempre più violenta. Ma al di là delle discussioni sulla figura del presidente, riusciranno i repubblicani a mantenere la maggioranza dei deputati al congresso e al senato?

Ne discutiamo a Modem con:
Emiliano Bos, corrispondente RSI a Washington
Stefano Luconi, professore di storia degli Stati Uniti all’università di Genova
Morris Mottale, professore di relazioni internazionale alla Franklin University Switzerland di Sorengo

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