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Finanziamenti sauditi: nota stonata alla Scala

Polemica a Milano per i finanziamenti del principe-ministro Badr

  • Reuters
  • 18.3.2019
  • 35 min
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Il sovrintendente della Scala, Alexander Pereira, è nell’occhio del ciclone. Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, chiede le sue dimissioni. Motivo? Avrebbe accettato fondi sauditi per finanziare la Scala, addirittura, prima che il CdA potesse esprimersi.

Pecunia non olet? Dopo l’omicidio Khashoggi, le torture subite in carcere dalle attiviste saudite, la guerra in Yemen, i finanziamenti sauditi alla maggiore istituzione musicale italiana stonano parecchio.

Lo stato di salute dell’istituzione culturale più elitaria d’Italia è così grave, da costringerla a raggranellare fondi da chi fino a ieri bandiva la danza e la musica? Quanto quest’operazione rischia di irritare e indignare il pubblico scaligero? E di danneggiare l’immagine di uno dei teatri più prestigiosi al mondo? Si tratta di un finanziamento puro o anche di promuovere e rafforzare l’immagine della Scala in Medio Oriente?

Ne discutiamo con:

Giovanni Gavazzeni, critico musicale e musicologo

Alessandro Braga, collaboratore RSI da Milano

Lorenzo Trombetta, collaboratore RSI a Beirut

Francesca Caferri (giornalista di Repubblica che ha rivelato l’accordo in corso)

Interventi registrati: Dieter Kaegi (direttore dell’opera di Bienne/Soletta, già direttore dell’Opera di Dublino), Riccardo Noury, portavoce Amnesty Italia

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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