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Giovani fra rabbia, pandemia e sofferenza

Dopo gli scontri, le risposte al diffuso disagio in Svizzera

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  • 12.4.2021
  • 35 min
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Lugano, Sion, Winterthur, San Gallo, sono alcune delle località svizzere che nelle ultime settimane hanno registrato assembramenti e, a volte, scontri con la polizia. Il comune denominatore è la disobbedienza nei confronti delle misure anti-Covid, giudicate eccessive. Gli scontri si sono concentrati soprattutto a San Gallo dove, a fine marzo ed il Venerdì Santo, diverse centinaia di giovani hanno risposto agli appelli alla violenza lanciati sui social media. Agli atti di vandalismo e agli attacchi contro la polizia, quest’ultima ha risposto sparando proiettili di gomma.

Le autorità civili e di polizia di fronte agli ennesimi incitamenti alla violenza hanno deciso di adottare ugualmente misure preventive: lo scorso venerdì a 90 persone non è stato concesso di entrare in città, un terzo erano minorenni. Alcune erano venute da Berna e da Lucerna, secondo quanto riportato dalla la polizia cantonale.

Un altro scenario di possibili violenze era temuto per Altdorf, nel Canton Uri, dove lo scorso sabato, la polizia cantonale ha dovuto disperdere una manifestazione non autorizzata e convocata, ancora una volta, attraverso le reti sociali. In questa occasione, tuttavia, non ci sono stati scontri anche perché la polizia ha fatto uso solo sporadicamente di spray urticanti. I manifestanti erano, in effetti, composti da giovani ma anche da famiglie con bambini, adulti e anziani.

Se la modularità delle risposte delle autorità sembra aver avuto ragione delle frange più radicali dei contestatori, il disagio giovanile continua ad emergere su più fronti e perfino in modo drammatico. Al pronto soccorso del "Kinderspital" di Zurigo, l'anno scorso, sono giunti più del doppio di bambini e adolescenti (49) che hanno tentato il suicidio rispetto al 2019 (22). Secondo il responsabile degli psicologi della clinica pediatrica la causa principale sarebbe costituita dalla pandemia di coronavirus.

Come rispondere, dunque, a questo disagio giovanile, mantenendo al contempo, l’ordine pubblico e soprattutto il controllo dell’epidemia?

Per discuterne a Modem intervengono:

Marcelo Fernando Aebi, criminologo presso l’Università di Losanna;

Sandro Cattacin, sociologo presso l’Università di Ginevra;

Gianluca Olgiati, corrispondente RSI, Zurigo;

Maria Pappa, sindaca di San Gallo;

intervista registrata con Dirk Baier, dell'Alta scuola di Scienze Applicate di Zurigo che ha condotto uno studio sulla violenza giovanile dal 2015 ad oggi.

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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