Il laboratorio di Spiez aveva analizzato l’agente nervino usato nel tentativo di uccidere Skripal lo scorso 4 marzo
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Ingerenze russe

La preoccupazione di Berna per l’attività delle spie del Cremlino in Svizzera

  • Keystone
  • 11.6.2019
  • 37 min
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È una delle spy stories che preoccupano: l’ingerenza di Mosca nei paesi occidentali. Russiagate negli Stati Uniti, sostegno ai sovranisti in Europa e, nel 2017, la vicenda che forse più di ogni altra ha suonato il campanello d’allarme: il tentativo di avvelenamento nel Regno Unito dell’ex agente russo Sergej Skripal. L’attività delle spie russe si è intensificata negli scorsi anni e la reazione dei colleghi occidentali è diventata altrettanto importante.

Anche in Svizzera, dove 3 agenti russi sono indagati per aver agito contro l’Agenzia mondiale antidoping a Losanna e per aver preparato un “attacco” contro il Laboratorio federale atomico, biologico e chimico di Spiez. La segretaria di stato agli Affari esteri Pascale Bäryswil parla di una “militarizzazione delle relazioni internazionali”. L’ampiezza del fenomeno ha addirittura indotto il Consigliere federale Ignazio Cassis a lamentarsi senza tanti preamboli, lo scorso anno, con il ministro degli affari esteri russo Sergej Lavrov.

Ingerenza russa in Svizzera. Come siamo messi? Ne discutiamo il giorno dopo l’intervento, a Lugano, del filosofo e politologo russo, Alexandr Dugin, discusso consigliere strategico del capo del Cremlino Vladimir Putin.

Intervengono:

Jacques Baud, esperto di intelligence

Sergio Romano, editorialista del Corriere della Sera, analista politico ed ex ambasciatore italiano a Mosca

Michele Bertini, vicesindaco di Lugano e capo Dicastero sicurezza e spazi urbani

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