Un patrimonio sradicato
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Là dove c'era il bosco

La furia del maltempo che ha colpito il nord est dell’Italia ha abbattuto un patrimonio di 15 milioni di alberi

  • Reuters
  • 9.11.2018
  • 35 min
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Chi ha visto con i suoi occhi racconta di "scenari apocalittici" e mai visti prima. Le raffiche di vento di oltre 180 chilometri orari e le abbondanti precipitazioni hanno raso al suolo numerosi boschi in Veneto e in Trentino. Le stime parlano di 15 milioni di alberi sradicati che ora giacciono a terra. Smuovere le piante è pericoloso, ma lasciarle deperire potrebbe attirare parassiti che intaccherebbero anche il bosco sano. E il bosco, si sa, non è solo una bellezza paesaggistica e un luogo di svago, ma svolge un’importante funzione protettiva. Un ruolo che ora è venuto parzialmente a mancare.

Quali le conseguenze per il territorio? Come sono state gestite situazioni simili in Svizzera, dopo le tempeste Vivian del febbraio del 1990 e Lothar del dicembre del 1999? Quali effetti avrà sull’economia l’enorme disponibilità di legno che ora verrà verosimilmente messa sul mercato? Che cosa ha scatenato la furia del vento e della pioggia? Potrebbe verificarsi anche nella Svizzera italiana?

Per parlarne a Modem intervengono:

Andrea Ostinelli, giornalista RSI appena rientrato dal Bellunese

Michele Nenz, membro Coldiretti/Federlegno di Belluno

Marco Conedera, ingegnere forestale, Istituto federale di ricerche sul bosco, la neve e il paesaggio

Danilo Piccioli, direttore Federlegno Ticino

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