Dopo 16 anni sotto la guida di Angela Merkel gli elettori erano chiamati a scegliere fra la continuità (rappresentata dal suo “delfino” Armin Laschet della CDU/CSU) ed il cambiamento, impersonificato da Olaf Scholz, ex ministro delle Finanze e candidato dell’SPD, seguito a distanza da Annalena Baerbock dei Verdi.

Le prime proiezioni, dopo la chiusura alle 18.00 delle urne elettorali, danno un testa a testa fra le due compagini attorno al 25%. Dopo gli anni ruggenti la CDU/CSU, ha subìto una costante erosione (41,5% dei voti nel 2013; 32,9% nel 2017) tanto che, nei sondaggi precedenti il voto, l’SPD era data in vantaggio con il 25% dei consensi contro il 22% della CDU, un distacco che tuttavia si è assottigliato negli ultimi giorni di campagna elettorale lasciando aperto, l’esito della contesa. In questo contesto d’incertezza proprio i partiti “minori” come I Verdi, i liberali dell’FDP, o la sinistra Die Linke, potrebbero risultare decisivi per la formazione del futuro Governo. L’unico partito con cui nessuno vuole allearsi è l’estrema destra dell’AfD.

In attesa dei risultati definitivi la Germania tenta di capire i contorni del suo futuro attraverso i colori partitici delle possibili coalizioni: Germania (nero CDU/CSU, rosso SPD e giallo/FDP)? Semaforo (rosso, giallo e Verdi)? Giamaica (nero-giallo-verde)? O addirittura Kenya (Große Koalition + Verdi)? È davvero destinata all’archiviazione la Grosse Koalition (detta GroKo), che aveva portato al governo l’allora 51enne Frau Angela nel 2005, sorretta nel suo secondo mandato e poi mantenuta al potere nel quarto e ultimo? Quale Bundestag uscirà da questo voto? E quanti i deputati al Parlamento federale rispetto agli attuali 709, visto che il sistema misto prevede un possibile aumento del loro numero complessivo?

Al momento, dunque, poche certezze, tante domande e – forse – qualche risposta con i nostri ospiti:

Christian Blasberg, docente di storia politica alla Luiss di Roma e nei collegi Semper in Germania;

Manfred Kolbe, ex-deputato CDU, già ministro in Sassonia;

Bettina Müller, inviata RSI a Berlino;

Paolo Valentino, corrispondente del Corriere della Sera dalla Germania.

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