Apertura, diversità, giustizia e democrazia. Sono questi gli obiettivi che la nuova Commissione europea intende raggiungere attraverso lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione. In questi termini si è espressa oggi la presidente della commissione Ursula von der Leyen, presentando il nuovo "libro bianco" europeo in materia.

Un progetto che mira anche a creare uno mercato unico dei dati allo scopo di fare dell’Unione uno dei leader mondiali in questo ambito, con un’attenzione accresciuta – questo almeno l’obiettivo - anche alla protezione della sfera privata dei cittadini. Sul piatto la ricerca di investimenti per 20 miliardi di euro all'anno sull'arco di una decade.

Ursula von der Leyen ha quindi pigiato decisamente sull'accelleratore per cercare di ricollocare il vecchio continente in prima linea, dopo aver perso il treno della prima rivoluzione legata ad Internet. Il libro bianco rimarrà in consultazione fino al 19 maggio poi entro la fine dell'anno dovrebbero arrivare le proposte legislative. Un tema, quello dell'intelligenza artificiale che riguarda l’Unione europea ma che coinvolge anche il nostro Paese, in cui da due anni il Consiglio federale ha lanciato quella che viene chiamata “Strategia Svizzera digitale”.

Ne parleremo con:

Tomas Miglierina, corrispondente RSI da Bruxelles;

Stefano Quintarelli, membro del gruppo di esperti della Commissione europea sull’intelligenza artificiale;

Teresa Scantamburlo, docente presso la Università Ca’ Foscari di Venezia, esperta di etica dell’intelligenza artificiale;

Marco Zaffolon, direttore scientifico dell’Istituto dalle Molle di Lugano.

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