Il pesante lavoro dei contadini in Svizzera tocca le 66 ore a settimana
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Mercosur of Switzerland

Il consiglio federale intende accelerare la firma di un accordo di libero scambio con paesi sudamericani del Mercosur. Ma i contadini svizzeri non ci stanno.

  • Keystone
  • 21.2.2018
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Il consigliere federale Johann Schneider-Ammann ha fretta: vorrebbe sottoscrivere rapidamente l’accordo di libero scambio con i paesi del Mercosur, ovvero Argentina, Paraguay, Brasile e Uruguay, prima che lo faccia l’unione europea, se possibile entro fine anno. Spera con questo passo di ottenere l’accesso facilitato dei beni e prodotti svizzeri ad un mercato che già oggi vale per il nostro paese quattro miliardi di franchi all’anno. Ma il problema sta nella contropartita, ovvero la via libera dei prodotti sudamericani, soprattutto quelli agricoli, al mercato svizzero. L’ unione svizzera dei contadini, che ha rifiutato l’invito del governo ad una riunione con i rappresentanti del Mercosur, è preoccupata per l’apertura crescente dei mercati che colpisce una produzione indigena in crescente difficoltà. Uno scetticismo condiviso da molti ambienti agricoli anche negli altri paesi europei. Ma ci sono anche dei settori produttivi, come quello caseario, che sono disposti ad entrare nel merito. Allora chi ci guadagna e chi ci perde? Quale è la posta in gioco? Quale margine di trattativa resta alla Svizzera? Quali sono le difficoltà principali che deve affrontare il mondo contadino? Ne discutiamo con il segretario dell’unione dei contadini ticinesi Sem Genini, Isolda Agazzi di Alliance sud, che si occupa di sviluppo sostenibile, il giornalista economico del Sole 24 ore Roberto da Rin, esperto di mercati sudamericani, e con Cristina Gaggini dell'associazione mantello économie suisse.

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