Un muro impedisce la fine dello shutdown
Modem

Muro contro muro

Donald Trump non molla: "Paralisi amministrativa fino a quando non ci saranno i soldi per il muro al confine col Messico!"

  • keystone
  • 22.1.2019
  • 35 min
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È lo “shutdown” più lungo della storia americana. Una paralisi amministrativa che colpisce 800mila dipendenti pubblici: dagli impiegati nell’amministrazione ai controllori di volo; dalle forze dell’ordine ai docenti.

In vigore fin dal lontano 1870, ma poi modificato più volte fino all’ultima versione attualmente in vigore, approvata nel 1982, lo shutdown è una procedura che scatta ogni volta che il Congresso non riesce ad approvare una legge del bilancio.

La sua entrata in vigore è automatica e comporta il blocco delle attività amministrative. In pratica dallo scorso 21 dicembre un quarto delle attività federali negli Usa è chiuso per mancanza di fondi, con tanto di dipendenti a casa senza stipendio.

Nonostante il grave disagio causato agli 800mila dipendenti pubblici, il presidente Donald Trump è sempre più ossessionato dalla costruzione del muro al confine col Messico, promessa elettorale che finora non ha potuto mantenere. E lo shutdown andrà avanti fin quando Trump non otterrà il via libera ai 5,7 miliardi di dollari necessari a finanziare il muro.

Anche la controproposta delle ultime ore fatta da Trump non è stata accolta dalla Camera: quella di varare una legge che protegga dal rimpatrio gli immigrati entrati negli Usa quando erano ancora bambini assieme a genitori irregolari.

Insomma è muro contro muro, o meglio: muro contro shutdown… soprattutto da quando la Camera è passata in mani democratiche dopo le recenti elezioni di metà mandato, e al Senato i repubblicani (tra le cui file ci sono deputati contrari al muro) hanno una maggioranza risicata.

Quali conseguenze per il funzionamento degli apparati statali, quali vie d’uscita ci possono essere e come l’opinione pubblica reagisce a questa prova di forza?

Modem ne parla con alcuni ospiti:

Stefano Luconi, prof. di Storia dell’America del Nord, Università di Firenze

Massimo De Giuseppe, prof. di Storia Contemporanea, IULM Milano (esperto di Messico)

Maurizio Ambrosini, sociologo delle migrazioni, prof. all’Università statale di Milano

Emiliano Bos, corrispondente RSI a Washington

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