Scandalo di corruzione all’Europarlamento: con il passare dei giorni il quadro si arricchisce di nuove informazioni, ulteriori dettagli e ramificazioni. Gli elementi emersi portano a credere che non si tratti né di un caso isolato – spunta anche un “Maroccogate” – né circoscritto. Secondo varie fonti di stampa sarebbero oltre 60 gli eurodeputati nel mirino della maxi-inchiesta sul "Qatargate" condotta dalla giustizia belga. Sebbene Doha respinga ogni addebito, la Presidente dell'Europarlamento, Roberta Metsola, ha annunciato giovedì riforme "di ampio respiro" per il 2023. In particolare, è previsto il rafforzamento della protezione degli informatori e il divieto di gruppi di amicizia non ufficiali con Paesi terzi ma altre misure potrebbero vedere ugualmente la luce.

Dal canto suo, anche la procura di Atene, ha aperto un'indagine penale sull'ormai ex vicepresidente del Parlamento UE, Eva Kaili, per corruzione, riciclaggio di denaro e appartenenza ad una organizzazione criminale, malgrado la protagonista abbia dichiarato la sua estraneità al sacco zeppo di banconote ritrovato nella sua abitazione. Al momernto, in stato di fermo ci sono anche il compagno di Kaili, Francesco Giorgi, così come l'ex europarlamentare Pier-Antonio Panzeri.

Ma com’è potuto accadere che un'azione corruttiva di tali proporzioni abbia investito l'Europarlamento e quali implicazioni avrà per le istituzioni europee, per i partiti e le organizzazioni coinvolti? Ne parliamo a Modem con:

• Monica Frassoni, già europarlamentare e copresidente del Partito Verde Europeo, attualmente copresidente dell'European alliance to save energy;

• Thomas Miglierina, Corrispondente RSI a Bruxelles.

Modem su Rete Uno alle 8.30, in replica su Rete Due alle 18.30. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay