Un ricco programma di finanziamenti
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OFFENSIVA GIALLA SUL CONTINENTE NERO

Investimenti plurimiliardari promessi dalla Cina in Africa: Quale è il calcolo di Pechino?

  • reuters
  • 6.9.2018
  • 35 min
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  • Notizie

La Cina spenderà altri 60 miliardi di dollari per l’Africa entro il 2021, tra prestiti, linee di credito, fondi speciali, sgravi fiscali e progetti infrastrutturali. L’annuncio è arrivato lunedì dal presidente della Repubblica Popolare, Xi Jinping, nella Grande Sala del Popolo di Pechino, di fronte a 53 capi di stato dei paesi africani, nel corso del terzo Forum dedicato alla cooperazione Cina-Africa conclusosi il 4 settembre.

La Cina replica così, agli aiuti già stanziati tre anni fa, quando ancora si parlava poco della Belt and Road Initiative – la Nuova via della Seta, col quale la Cina sta consolidando la sua egemonia mondiale. " Uniremo le mani per costruire una comunità di destini - ha affermato il presidente Xi Jinping nella conferenza stampa finale "Rafforzeremo appieno la cooperazione pratica in vari campi - ha aggiunto - come promozione industriale, sviluppo delle infrastrutture e sicurezza". Le risorse vanno ad aggiungersi ai 60 miliardi offerti nel 2015, utilizzati in progetti oggetto di crescenti critiche per la onerosità a carico dei Paesi cosiddetti "beneficiari”. Il modello cinese infatti impone un sistema di sviluppo unilaterale che non tiene conto delle esigenze reali delle popolazioni toccate. Ma perché questa offensiva africana del governo di Pechino? Quali calcoli strategici stanno alle base? Stando alle dichiarazioni ufficiali la Cina punta in particolare alla realizzazione di nuove linee ferroviarie, e all’ammodernamento di porti come Gibuti, Tripoli, Port Said e Lagos. In sostanza, dello sviluppo logistico di un paese ancora tutto da ammodernare. La Cina guarda a un controllo profondo dei paesi che aiuta, e non esclude di esercitare anche un’influenza militare. «Questo debito acquisito dalla Cina genera enormi affari per le aziende cinesi, in particolare le imprese di costruzione che hanno trasformato l’intera Africa in un cantiere per rotaie, strade, dighe, stadi, edifici commerciali e così via», ha recentemente detto alla BBC uno specialista di questioni africane. Ma quale sarà il vero prezzo da pagare in termini economici e politici? E quanto hanno da perdere e da guadagnare i paesi africani in questo processo di “cinesizzazione” forzata? E come osserva la Svizzera lo sviluppo cinese, proprio mentre il ministro dell’economia Johann Schneider Ammann atterra a Pechino per una visita ufficiale? Ne discutiamo a modem con Franco Nofori, giornalista a Mombasa (Kenia) del quotidiano online Africa Express, Guido Santevecchi, corrispondente a Pechino del Corriere della Sera e con il giornalista economico Alfonso Tuor.

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