L'accordo tra Roma e Berna dà i suoi frutti
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Svizzera - Italia: cosa è rimasto in sospeso?

Dopo l'accordo sulla fiscalità dei frontalieri, rimangono altri nodi da sciogliere tra i due paesi confinanti

  • 11.1.2021
  • 38 min
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Un passo indietro per guardare in avanti. Torniamo al 23 di dicembre 2020 per affrontare il tema del nuovo accordo tra Svizzera e Italia sulla fiscalità dei frontalieri. Per capire pregi e difetti di questo nuovo patto, atteso da almeno cinque anni e firmato proprio prima dello scorso Natale.

Un accordo che presenta una novità di rilievo: la suddivisione dei frontalieri in due categorie distinte, quella tra gli attuali e i nuovi lavoratori d'oltre frontiera. Due categorie e due metodi di tassazione diversi, cosa che ha già sollevato più di una perplessità, sia in Svizzera, sia in Italia. Critiche anche al fatto che il Ticino dovrà continuare a versare i ristorni fiscali all'Italia fino al 2033. Poi però non ci sarà più questo obbligo e le entrate fiscali per le casse cantonali ticinesi dovrebbero poter conoscere un significativo aumento di entrate. Però, visto che si tratta di un orizzonte piuttosto lontano, anche qui i dubbi non mancano.

In questa nostra puntata parliamo anche di altri argomenti finanziari rimasti in sospeso a metà del guado, lungo la frontiera italo-svizzera. Irrisolto è ad esempio il tema dell'accesso al mercato italiano da parte degli operatori finanziari svizzeri. Anche di questo discutiamo con i nostri ospiti:

Valentino Rosselli, vicecapo della Sezione per le questioni fiscali bilaterali e convenzioni contro le doppie imposizioni del Dipartimento federale delle finanze

Antonio Misiani, viceministro dell’economia e delle finanze nel Governo Conte II

Enrico Borghi, deputato di Verbano Cusio Ossola e segretario d’aula del PD alla camera dei deputati

Alberto Petruzzella, presidente Associazione bancaria ticinese

Marco Bernasconi, docente di diritto tributario all'Università della Svizzera italiana di Lugano

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