Assange — Londra, 1° maggio 2019
Modem

Wikileaks, Assange alla sbarra

Nel Regno Unito il processo d’appello sulla richiesta d’estradizione inoltrata dagli Stati Uniti

  • keystone
  • 27.10.2021
  • 37 min
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Eroe della democrazia e del diritto all’informazione o pericolosa spia che divulga segreti di Stato? Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, ha trascorso gli ultimi 3 anni in carcere in Gran Bretagna dopo quasi 7 anni di auto-isolamento nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra. Tra poche ore l’Alta Corte britannica si riunirà per decidere se consegnarlo agli Stati Uniti, che vorrebbero processarlo per 17 capi di imputazioni in base a una legge sullo spionaggio risalente alla 1a Guerra Mondiale. Durante l’amministrazione Trump, la Cia – secondo recenti indagini giornalistiche – progettò un piano per sequestrare Assange e portarlo in America. Joe Biden, che ha rovesciato un’enorme quantità di decisioni assunte dal suo predecessore, mantiene i capi d’accusa per spionaggio contro il giornalista e attivista australiano.

La vicenda ci riporta al 2010, quando Wikileaks ricevette dalla ex-militare Chelsea Manning e divulgò oltre 700mila documenti sulle attività diplomatiche e militari di Washington, rivelando violazioni dei diritti umani e abusi commessi dagli americani in Iraq e Afghanistan. Rivelazioni che richiamano un celebre precedente: i “Pentagon Papers” del New York Times. Modem ha parlato con Daniel Ellsberg, che fotocopiò le carte segrete del Pentagono sul Vietnam e le passò al quotidiano newyorchese. Oggi, a 90 anni, l’ex-analista militare statunitense dice alla RSI che “se Assange fosse estradato o condannato sarebbe la fine del giornalismo investigativo e segnerebbe un futuro fosco per la democrazia nel nostro paese”. Con il caso Assange ci sono davvero in gioco la libertà di espressione e la democrazia? Il giornalismo di inchiesta rischia un bavaglio istituzionale?

Ne discutiamo con:
Dick Marty, ex-procuratore, ex-consigliere agli Stati, autore di due rapporti sulle prigioni segreti della CIA in Europa per il Consiglio d’Europa
Andrew Spannaus, giornalista statunitense in Italia, autore del libro “Perché Trump vincerà”

Interviste registrate ad alcuni protagonisti:
Gabriel Shipton, fratello di Julian Assange
Daniel Ellsberg, ex-analista economista e attivistaanalista militare, ottenne i documenti divenuti poi famosi come “Pentagon Papers”
James Goodale, avvocato e docente, difese il New York Times davanti alla Corte Suprema all’epoca dei “Pentagon Papers”, già presidente del Committee to Protect Journalism

Modem su Rete Uno alle 8.20, in replica su Rete Due alle 19.25. Ci trovate anche sul Podcast e sulle app: RSINews e RSIPlay

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