La modella italiana Melissa Satta è stata attaccata dal Corriere della Sera per la sua relazione con il tennista Matteo Berrettini
Controcorrente

Perché sono soprattutto le donne le prime vittime di commenti ironici gratuiti, insulti e offese sui social media?

Di Antonio Bolzani

  • RSI
  • 27.4.2023
  • 41 min
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“Chercher la femme”: le mogli e le compagne sono spesso ritenute le cause dei problemi e degli insuccessi ma anche dei meriti degli uomini, diventando spesso le vittime e i bersagli di accuse, offese, ingiurie e insulti sessisti, soprattutto sui social media. Questa capita frequentemente con le donne attive nel campo dello spettacolo e in ambito politico e sportivo. La vicenda che vede coinvolti il tennista Matteo Berrettini e la modella Melissa Satta è l’ennesimo esempio di una mentalità, di pregiudizi e di una cultura che sembrano non voler mai tramontare nemmeno in un’epoca in cui si sono fatti molti passi in avanti. Secondo voi perché le donne, molto più degli uomini, devono subire ogni sorta di commento e di attacco gratuito sui social, anche quando le frasi sono dette e scritte in maniera ironica e canzonatoria? Ricordiamo, brevemente cosa è successo a Melissa Satta che è stata attaccata dal Corriere della Sera per la sua relazione con il tennista Matteo Berrettini. Il giornale, dopo una sconfitta del campione italiano, ha titolato: "Melissa Satta porta sfortuna a Matteo Berrettini a Montecarlo". E lei su Mediaset ha replicato: "Da tempo sono vittima di insinuazioni e insulti per la mia relazione. Il titolo non solo è inaccettabile, ma è indice del sessismo profondo che la nostra società ha interiorizzato. ‘Cherchez la femme' scriveva Dumas più di 160 anni fa, e questa espressione purtroppo descrive ancora molto bene la tentazione irresistibile, quando qualcosa nella vita di un uomo va storta, a dare la colpa alla sua donna, alla strega capace di prosciugargli talento e buona sorte. Avete mai letto il contrario? Avete mai letto sui giornali un titolo in cui un uomo di successo è accusato di portare sfortuna alla sua compagna? Ve lo dico io: no, perché quel titolo nessuno lo ha mai scritto". Noi ci agganciamo, appunto, a questo spunto per allargare il discorso a quel campionario e a quella raccolta di frasi, modi di dire, espressioni e locuzioni, tipiche delle conversazioni colloquiali, che nascondono un mondo che per alcuni è ancora costruito con gerarchie e con ruoli di potere ben definiti. Non esistono infatti dei comportamenti sociali neutri: quando ci relazioniamo e parliamo mostriamo la cultura nella quale siamo nati e rendiamo evidenti le fondamenta ideali della nostra società. Prendiamo ad esempio la frase: “Dietro ogni grande uomo c'è sempre una grande donna". Questa celebre espressione viene attribuita alla scrittrice britannica Virginia Woolf e dedicata a quelle tante donne che in passato hanno contribuito al successo di uomini che la storia ricorda, ma rimanendo loro nell’ombra. La frase della Woolf pare riferirsi al detto latino "Dotata animi mulier virum regit" e cioè "Una donna dotata di coraggio e di spirito sostiene e consiglia il marito". Questa frase non è però stucchevole luogo comune? Ma quando è lei, la donna, ad avere successo, scatta la stessa reazione? Perché non si sente mai dire “Dietro ogni grande donna, c’è sempre un grande uomo?”. Ne parliamo con voi nella puntata odierna: dite la vostra, telefonandoci allo 0848 03 08 08 o scrivendoci via Wathsapp allo 076 321 11 13.

Sono ospiti:
Elisa Manca
e Sandy Altermatt, giornaliste RSI

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