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Millevoci

A 150 anni dalle alluvioni che cambiarono la Svizzera

Con Nicola Colotti

  • 26.9.2018
  • 53 min
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Parlare di meteorologia significa per lo più di parlare del tempo presente o dell’immediato futuro cercando appunto di prevedere il… tempo che farà. Perché dunque rievocare le devastanti alluvioni che colpirono il Ticino e altre zone dell’arco alpino nell’autunno del 1868? Sono passati 150 anni e già questo è un motivo per ricordare e commemorare le vittime, che furono decine.

Quella catastrofe naturale che colpì così duramente il Ticino rappresenta però anche una vera e propria pietra miliare nella storia della prevenzione e protezione contro i disastri naturali in Svizzera. Ed ecco perché da venerdì 28 settembre il Museo della Valle di Blenio, l’Associazione “ul Murín da Curzönas”, la Società ticinese di scienze naturali e l’Archivio storico di Biasca propongono una serie di incontri e iniziative a cominciare dalla conferenza il cui titolo riassume bene l’intento di questa rivisitazione storica: Quando le acque travolsero il Ticino, le alluvioni del 1868 e la protezione contro le piene tra passato e presente.
Passato e presente, appunto, per ricostruire quanto accadde tra fine settembre e inizio ottobre di 150 anni fa e soprattutto dopo.

Da quel disastro nacque infatti una nuova strategia federale per la prevenzione delle calamità naturali. Ne seguirono altre nei decenni a venire (e la mostra fotografica “Diluvium Aquae” a Corzoneso ce lo ricorda con le immagini delle “buzze” del 1927, 1948, 1951, 1978 di cui ricorrono i 40 anni e del 1993 a 25 anni). La storia di una regione è storia del suo clima e anche dei suoi disastri naturali, ma è anche storia dei progressi scientifici della meteorologia, del clima, e della capacità del territorio di adattarsi e reagire a fenomeni estremi che non di rado colpiscono la popolazione locale.

Ospiti:
Mark Bertogliati, ingegnere forestale, ricercartore dell’Istituto federale per le foreste neve e paesaggio, curatore del Museo etnografico della Valle di Muggio
Marco Gaia, meteorologo, responsabile di MeteoSvizzera Locarno Monti
Cristian Scapozza, geografo, ricercatore alla SUPSI, curatore del Museo della Valle di Blenio

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