Gustav Klimt, 1862-1918: Il bacio
Millevoci

Amori straordinari, ambigui, e impossibili (3./3)

A cura di Michela Daghini

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  • 9.2.2023
  • 49 min
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Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, potremmo chiederci, citando il bel libro di Raymond Carver. Esperienza universale per eccellenza, è il sentimento più complesso e che più influenza la nostra vita. Alzi la mano chi non ha perso la testa almeno una volta! È il mistero della più insondabile delle passioni, intreccio complicato che comprende picchi di felicità assoluta e disperazione, narcisismo e paura della solitudine. Platone lo definisce una forma elevata di follia, dalla quale peraltro, secondo il filosofo ci vengono i doni più belli. Uno stato di grazia che stravolge anche la nostra chimica, togliendoci l’appetito, con sbalzi di umore e farfalle nella pancia. Passione, desiderio, dono, ma anche processo cerebrale, seduzione, fedeltà. A seconda di come lo si guardi, può coinvolgere la sfera affettiva e spirituale, quella fisica, cerebrale o esistenziale. Ma c’è anche l’impossibilità di amare, e la paura dell’abbandono. Sono soprattutto le donne a portare in analisi l’argomento d’amore, sono soprattutto loro a definirsi su base relazionale, secondo la psicoanalista Carla Stroppa: “Tra incanto, desiderio, bisogno e mancanza, anche negli amori impossibili rivive il sogno romantico di perfetta fusione con l’amante, il desiderio di una passione perfettamente corrisposta, l’idealizzazione dell’altro da sé che non viene percepito nella sua alterità”.
Ne parliamo con il filosofo Adriano Fabris, Professore all’Università di Pisa e alla Facoltà di teologia di Lugano, autore del volume L'amore ambiguo. Filosofia, neuroscienze, letteratura (Scholè) e con Carla Stroppa, autrice del libro L’amore impossibile e le donne. Slanci, cadute e trasformazioni del desiderio (Moretti e Vitali).

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