L’Articolo 70 della Costituzione Federale recita tra altro, “I Cantoni…per garantire la pace linguistica rispettano la composizione linguistica tradizionale delle regioni e considerano le minoranze linguistiche autoctone. Con la Confederazione promuovono la comprensione e gli scambi tra le comunità linguistiche. La Confederazione sostiene inoltre i Cantoni plurilingui nell'adempimento dei loro compiti speciali, in particolare i provvedimenti dei Cantoni dei Grigioni e del Ticino volti a conservare e promuovere le lingue romancia e italiana”. Come tutto questo possa o debba tradursi nella pratica è oggetto di interpretazione e discussioni, tanto più da quando a farla da padrona nella formazione scolastica è la lingua inglese. La diversità linguistica e culturale della Svizzera è uno dei pilastri del federalismo elvetico che tuttavia da qualche tempo sembra vacillare sotto il peso di alcuni cantoni (in particolare germanofoni) che scelgono di favorire l’insegnamento dell’inglese a scapito di una seconda nazionale. Senza contare la difficoltà delle lingue minoritarie come l’italiano e il romancio. Con quali conseguenze per il futuro dell’integrazione plurilingue della Svizzera? C’è da chiedersi se la risposta a questa domanda non arriverà prima o poi in inglese…
Ospiti:
Diego Erba, già direttore della Divisione della scuola del Canton Ticino, coordinatore del Forum per l’italiano in Svizzera
Giuseppe Falbo, Segretario generale della Pro Grigioni italiano