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Millevoci

Il “gran rifiuto” della Diocesi di Coira

Con Nicola Colotti

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  • 27.11.2020
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  • Società

Millevoci: Il “gran rifiuto” della Diocesi di Coira

È stato definito un fatto unico e clamoroso. Lunedì scorso i 22 canonici del Capitolo della Cattedrale di Coira hanno “rispedito al mittente”, cioè a Papa Francesco, la lista di 3 candidati alla successione del vescovo dimissionario Vitus Huonder. Si tratta infatti di un privilegio storico, che risale addirittura al 1448, quello di poter indicare (quindi eleggere) il proprio vescovo nella più grande diocesi della Svizzera che comprende oltre ai Grigioni altri sei cantoni. Dalle indiscrezioni di stampa, tutte da verificare, pare che all’interno del Capito ci sia stata una spaccatura. La mancata scelta ripropone quindi l’acceso confronto fra conservatori e progressisti. Già in passato i rapporti tra la diocesi di Coira e la Sede apostolica erano stati tesi, soprattutto dopo la spaccatura seguita alla scelta di Papa Giovanni Paolo II che impose come vescovo il discusso Wolfgang Haas. È prematuro prevedere quali saranno le implicazioni per la Diocesi e nei i rapporti con Roma di questo “gran rifiuto” del Capitolo di Coira. Papa Francesco potrebbe proporre altri nomi o decidere autonomamente di nominare il “suo” vescovo. La storia recente della Diocesi di Coira è infatti segnata da profonde divisioni tra la corrente più progressista e liberale e quella più conservatrice e tradizionalista. Una storia travagliata, che portò ad aperte contestazioni proprio contro il vescovo Haas e all’emergere dell’esigenza di trovare un presule che possa ricucire le spaccature interne e gli strappi con Roma garantendo l’unità di una diocesi in cui convivono esigenze eterogenee come quelle della regione di Zurigo e quelle delle vallate del Grigioni italiano.

Ospiti:
Marco Petrelli, già responsabile della redazione info radio di Coira
Gino Driussi, giornalista esperto di questioni religiose
Moreno Bernasconi, giornalista, editorialista del Corriere del Ticino

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