Giornata internazionale annuale di commemorazione in memoria delle vittime dell'Olocausto. Holocaust Memorial Museum a Gerusalemme
Millevoci

La Giornata della Memoria, fra il rischio dell’oblio e le diverse strategie per passare il testimone e il messaggio alle generazioni future (3./3)

A cura di Antonio Bolzani

  • IMAGO
  • 27.1.2023
  • 55 min
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"Il pericolo dell’oblio c’è sempre, sono convinta di quello che dico. Una come me è pessimista e ritiene che fra qualche anno sulla Shoah ci sarà una riga sui libri di storia e poi non ci sarà nemmeno più quella. La gente già da anni, nel Giorno della Memoria, dice “basta con questi ebrei, che cosa noiosa”": la preoccupazione e l’amarezza della senatrice a vita Liliana Segre sul futuro della Memoria, espresse nei giorni scorsi commentando il tram di Milano dedicato al Memoriale della Shoah –le sue considerazioni sono state riportate da molti media- hanno fatto senza dubbio riflettere: il pericolo dell’oblio esiste ed allora noi oggi desideriamo soffermarci su chi dovrà passare il testimone della memoria ed anche su come passarlo: con quali modalità per non scordare quanto è successo? Il giudice Giovanni Falcone diceva che le idee hanno bisogno di gambe per camminare: gambe e teste di persone che abbiano davanti il tempo di portarle avanti oltre i limiti anagrafici dei testimoni diretti, di gambe e di voci capaci di fare breccia in chi la memoria non la può avere perché non era nato. Ogni generazione ha vissuto il proprio periodo storico, ma passarsi il testimone è cruciale e fondamentale per non restare chiusi dentro le proprie esperienze e i propri ricordi personali, perché la memoria e la storia sono orizzonti che ci indicano da dove veniamo, dove siamo e dove vogliamo andare. E così, al di là della strada e del percorso che si scelgono per trasmettere la memoria e la storia da una generazione all’altra, l’obiettivo è non dimenticare il passato. Occorrono le fonti giuste, uno spirito critico e la voglia di continuare a interrogare la storia. In questa Giornata della Memoria, la trasmissione della memoria è quindi fra gli argomenti di spicco sui quali ci si deve porre molte domande, con sullo sfondo il pericolo sia di dimenticare e di dimenticarsi sia di un eccesso di memorie. Saturazione? Si sta esagerando? Un’eccessiva insistenza può addirittura nuocere alla causa e al messaggio da far passare? Forse bisognerebbe chiedersi non se ci sia un eccesso di memorie, bensì a che cosa serva la memoria. Sicuramente a scuoterci il cuore e la mente, a non lasciarci indifferenti. Come ha scritto Ferruccio De Bortoli, presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, " il ricordo è protezione delle suggestioni ideologiche, dalle ondate di odio e sospetti. La memoria è il vaccino culturale che ci rende immuni dai batteri dell’antisemitismo e del razzismo". Le chiavi di lettura sulle modalità e sulle strategie per trasmettere e tramandare, nel modo più efficace, la memoria sono diverse: ad esempio i social media come Instagram e la rete in generale potrebbero riscattare dall'oblio storie, personaggi, esistenze, voci e immagini, coinvolgendo e attirando soprattutto i giovani?

Sono ospiti della trasmissione:
Leonardo Marchetti
, docente di storia alle Scuole Medie di Tesserete
Elisa Chiari, giornalista di Famiglia Cristiana
Antonella Salomoni, prof.ssa di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università della Calabria, dove è titolare dei corsi di Storia dei diritti umani e culture della pace e Storia dei servizi sociali. Insegna Storia della shoah e dei genocidi presso il Dipartimento di Storia, Culture e Civiltà dell’Università di Bologna
Rosario Tedesco, attore e regista teatrale impegnato su temi civili
Moreno Bernasconi, presidente della Fondazione Federica Spitzer

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