"Sul ciglio del fossato, la Svizzera alla vigilia della grande guerra" (Armando Dadò Ed.). Se non fosse l’ultimo saggio dello storico e giornalista Orazio Martinetti potrebbe sembrare il titolo di un romanzo. Una provocazione? Non del tutto perché la narrazione storica non di rado sfocia nel romanzesco soprattutto quando si tratta di contribuire, come a cavallo tra Ottocento e Novecento, alla costruzione di un’identità nazionale.
“Quando la Svizzera cercava se stessa” è la citazione del titolo di un’intervista del Corriere del Ticino all’autore, il quale ha scelto di concentrarsi su un periodo storico in cui l’unità della Confederazione sembrò vacillare sotto le spinte e le pulsioni dei nazionalismi delle potenze vicine: Italia, Francia e Germania. L’Europa che emerse dalla Grande guerra vide la fine degli imperi centrali europei e l’avvento delle dittature.
La Svizzera passò attraverso questa radicale trasformazione non senza scossoni e crisi di identità e gli anni che portano alla Seconda Guerra mondiale non furono privi di contraddizioni e tensioni che ancora oggi sono interessanti da rileggere. Soprattutto con l’occhio attento dello storico che mette in luce le dinamiche profonde della retorica nazionale che è comune a tutte le epoche.
Ospiti:
Orazio Martinetti, storico, giornalista culturale, autore di "Sul ciglio del fossato" (Armando Dadò Ed.)
Alessandro Zanoli, redattore del settimanale Azione, studioso di letteratura
Fabrizio Viscontini, storico
Sul ciglio del fossato, la Svizzera alla vigilia della grande guerra - Copertina
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