Archiviato il periodo di caccia alta, è tempo di bilanci e di riflessioni: purtroppo, quest'anno, durante una battuta a Pedrinate, nella zona boschiva del Penz, ha perso la vita un 50enne cittadino del Mendrisiotto, ucciso da un colpo partito accidentalmente dal fucile di un collega cacciatore.

Il tema della sicurezza legato all’attività venatoria è così ritornato prepotentemente di grande attualità; se le autorità politiche e la Federazione dei cacciatori ticinesi si chiedono come gestire la caccia alta nei prossimi anni, i non cacciatori e i tanti frequentatori di boschi che camminano e praticano sport nelle zone di svago aperte anche alla caccia si dicono, invece, preoccupati di dover condividere gli stessi spazi con chi spara ai cinghiali.

A questo proposito si sta valutando se ritornare alla caccia selettiva, organizzata con professionisti in luoghi limitati territorialmente e in periodi ben precisi. E questa eventualità potrebbe poi andare nella direzione di abolire la caccia intesa come hobby. Insomma, sono tante le domande relative all’attività venatoria, alla sicurezza dei cacciatori e di tutta la popolazione, e alle battute con più cacciatori impegnati. Da non dimenticare, poi, coloro che vorrebbero una maggior tutela degli animali selvatici, bestie spesso doloranti e sofferenti a causa dei colpi mancati. Delle catture; delle norme in vigore; e di tutto quanto ruota dentro e attorno al mondo venatorio, ci occupiamo nella puntata di Millevoci.
Tra gli ospiti segnaliamo il consigliere di stato e direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali; il capo dell’Ufficio della caccia e della pesca Giorgio Leoni; Marco Viglezio, vice presidente della Federazioni cacciatori ticinesi; Davide Corti, responsabile dell'area formazione ed esami della Federazione cacciatori ticinesi; e l’ing. forestale Joanna Schönenberger, capo progetto orso per il WWF Svizzera.