Lucio Dalla stava per compiere 69 anni quando è morto a Montreux a causa di un infarto il 1 marzo 2012. La sera prima aveva suonato in questa capitale del jazz, come chiudendo il cerchio con la musica dei suoi inizi. In mezzo secolo di carriera ha venduto circa 10 milioni di dischi e sperimentato tanti stili musicali, persino la lirica, ma i più lo ricordano come cantautore. Una vita ricca di arte in tutti i sensi, tanta spiritualità, politica e un costante gusto per la provocazione e per il divertimento. Viveva tra Bologna, dove la sua abitazione da 2400 metri quadri è diventata la sede della Fondazione a lui intitolata, in vari posti nel sud Italia e sulla sua barca dotata di studio di registrazione. A 10 anni dalla scomparsa ne vogliamo ricordare alcuni tratti artistici. Ci aiutano: per i testi, una filologa; per la composizione e gli strumenti prediletti, un musicologo; per l’amicizia, il suo fotografo. E un’intervista di Gianluca Verga realizzata molti anni fa.

Ne parliamo con:
Roberto Serra, fotografo di Lucio Dalla e amico sin dagli anni ‘70
Livia Radici Tavernese, filologa e appassionata di Lucio Dalla; docente di Didattica dell'italiano presso il DFA della Supsi e di italiano al Liceo Lugano 1
Fabrizio Basciano, musicologo e scrittore