Non è facile orientarsi tra le tante parole che, accanto alle cifre inquietanti, ci sommergono in queste settimane di emergenza sanitaria globale. Parole che sono entrate di forza nel nostro linguaggio giornaliero e sul cui esatto significato non di rado abbiamo dubbi e incertezze. Come opportunamente si chiede la giornalista-medico Silvia Bencivelli nel presentare il suo DizionaVirus – Glossario minimo per un’epidemia per Radio Rai siamo sicuri di saperle usare bene? “Virus”, “Pandemia”, “picco epidemico”, “comorbidità”, “Spill over” sono solo alcuni esempi di un campo semantico che si allarga sempre più e dentro il quale dovremo muoverci nei prossimi mesi.

Altre parole sono invece quelle raccolte con un sondaggio empirico su FB dalla sociolinguista Vera Gheno, collaboratrice di Zanichelli, per descrivere la condizione diffusa di timore, frustrazione, attesa e speranza in cui ci troviamo costretti dall’inattività e dalla necessaria distanza sociale. In mezzo il bisogno di orientarci per definire cose a cui non eravamo abituati. E in coincidenza del primo Dantedì, promosso in vista delle celebrazioni l’anno prossimo per i 700 anni dalla morte del sommo poeta fiorentino, ci vengono in aiuto i suoi celebri versi come possibili punti di ancoraggio a un'appartenenza culturale comune: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Forse è proprio dalla conoscenza delle parole (anche quelle scientifiche e mediche) che dovremmo ri-partire, per fare chiarezza e per esorcizzare almeno in parte la paura (che “Tant'è amara che poco è più morte”).

Ospiti:
Silvia Bencivelli, giornalista scientifica, conduttrice radiotelevisiva, medico con un Master in comunicazione della scienza
Vera Gheno, sociolinguista, traduttrice, docente universitaria a Firenze e Roma, collaboratrice della Zanichelli, divulgatrice, autrice di saggi sulla lingua.
Alessandro Longo, giornalista, direttore di Agendadigitale.eu