Vignerons

29 luglio il sole è tornato sulla Fête des Vignerons tra musica e beni immateriali culturali svizzeri

Con Jenny Alessi

Il municipio di Vevey, 29.07.19

29 luglio il sole é tornato sur la Fête des Vignerons tra musica e Beni immateriali culturali svizzeri, prima parte 29.07.19

Vignerons 29.07.2019, 13:05

  • RSI

29 luglio il sole é tornato sur la Fête des Vignerons tra musica e Beni immateriali culturali svizzeri, seconda parte 29.07.19 

Vignerons 29.07.2019, 13:50

  • RSI

Dopo un paio di giorni freddi e grigi, siamo passati dai 38° circa ai 18° di ieri, con conseguenze dirette anche per i 5'500 figuranti e la Compagnia di Daniele Finzi Pasca che a causa della pioggia e del vento hanno dovuto posticipare gli spettacoli. Ma, malgrado tutto, le delegazioni dei cantoni ospiti Basilea città Basilea campagna Glarona e Giura si sono esibiti nei loro cortei e hanno proposto della buona musica e i loro cori Jodel, i costumi e le loro magnifiche maschere di Carnevale. Un Carnevale quello di Basilea che, lo ricordiamo, è stato iscritto nella lista dell’UNESCO quale patrimonio immateriale dell’umanità, un anno dopo l’iscrizione della Fête des Vignerons. Oggi parliamo anche di questi beni con un ospite illustre.

Visto che oggi non ci sono cantoni ospiti, ne approfitto per parlare di musica, una componente importante de la FeVi così come lo sono i numerosi volontari presenti in questi giorni a Vevey, i figuranti dello spettacolo e le voci: tante belle e unite nel segno della condivisione come nello spirito della festa. Merita senza dubbio un po’ di spazio il coro della Fête nato dalla collaborazione tra 16 gruppi corali della regione che da due anni sono impegnati in questo progetto. Alcune corali si sono riunite accogliendo 470 coristi suddivisi in 11 gruppi. I coristi percussionisti invece costituiscono un gruppo formato da 185 persone suddivise in 4 gruppi di adulti e 3 gruppi di giovani coristi composti da 85 elementi. I sette gruppi corali creati per la Festa sono diretti da direttori professionisti. Il costume che indossato è quello delle formiche. Le voci dei bambini sono rappresentate da due cori scolastici di Blonay e La Tour-de Peilz e da tre gruppi creati per l’occasione. Gli undici solisti scelti per interpretare il canto del “Ranz des Vaches” lavorano sotto la direzione di due direttori incaricati della loro preparazione che sono Marc-Antoine Emery e Nicolas Fregière.
E a proposito del "Ranz des vaches", tipica canzone dei pastori, va detto che qui, senza alcun tipo di accompagnamento, l’abbiamo sentita spesso, praticamente tutti i giorni, in occasione della giornata dedicata al Canton Friburgo. E abbiamo visto anche gente commossa, come il nostro collega Massimo Isotta, in Romandia questo canto rappresenta veramente qualcosa di molto forte. L’hanno interpretata anche i Muvrini che sono stati ospiti in diretta dei colleghi della Radio Televisione Romanda. La "ranz des vaches" consiste di tre elementi: la parola "loba" ripetuta molto di frequente che in celtico significa mucca; l'elencazione dei nomi delle mucche; versi improvvisati e cantati in cui il pastore fa considerazioni sulla sua vita. In questi versi egli loda la bellezza della vita trascorsa fra le Alpi, la sua libertà fra le montagne e contemporaneamente lamenta la situazione miserabile di un povero pastore.

La tradizione di richiamare il bestiame con questa canzone particolare era già conosciuta nel XVI secolo. Nel 1921 un giovane insegnante di musica, Joseph Bovet, apportò arrangiamenti alla tradizionale "Ranz des vaches gruérien", trasformandola in un coro di voci maschili. Divenne molto famosa ed assunse il titolo di inno "nazionale" segreto della Svizzera francofona. Questa melodia è il cuore di ogni "Fête des Vignerons", che viene celebrata ogni 20/25 anni a Vevey.

Nel secondo intervento parliamo della conferenza che si è tenuta ieri al Grand Hotel du Lac di Vevey sede della Maison Ticino dove hanno presenziato Nadia Lupi direttrice OTR del Mendrisiotto e Basso Ceresio, Juri Clericetti Direttore OTR Bellinzonese e Alto Ticino, Gabriele Ponti presidente della Fondazione Processioni storiche di Mendrisio e il professor Lorenzo Cantoni responsabile della Cattedra UNESCO dell’Università della Svizzera Italiana dedicata alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, al turismo sostenibile e al patrimonio mondiale, nostro ospite oggi.

29 luglio: il sole è tornato sulla Fête des Vignerons, foto