"Oggi non devo scusarmi per errori"

Alex Schwazer e il suo entourage questa volta non ci stanno e rispediscono al mittente le accuse di doping. Nell'introduzione alle parole del 31enne marciatore e al suo allenatore Sandro Donati, il legale Gerhard Brandstatter ha sottolineato durante la conferenza stampa indetta a Bolzano come sia una "vicenda strana. Investiremo tutte le nostre forze per cercare la giustizia e la verità. Alex non c'entra nulla e non ha nessuna colpa. Tutto questo è ingiusto". Il suo coach ha poi aggiunto: "Ci sono troppe incongruenze".

L'avvocato ha poi precisato: "Una prova che a gennaio è stata negativa, il 12-13 maggio è risultata positiva, 5 giorni dopo la vittoria di Roma. Perché poi riaprirla? Per di più le sostanze non hanno nessuna utilità per gli sport di resistenza. È una prova di cattiveria nei confronti di Alex. Perché Alex ha fatto lo sforzo di iniziare un percorso assolutamente pulito".

La parola è poi passata allo stesso Alex Schwazer: "Come quattro anni fa sono ancora qua a metterci la faccia per me, per chi mi è stato vicino e lo è tuttora. Oggi non devo scusarmi per nessun errore. Quattro anni fa ho sbagliato, questa volta non ho fatto nessun errore. Da un anno e mezzo, con tanta fatica, sto facendo il contrario, andando a Roma ad allenarmi da Sandro Donati per fare il possibile per dimostrare che il mio ritorno sia pulito".

Sul caso specifico la tesi del complotto (senza citare la parola) è quella invocata in difesa dal marciatore italiano: "Sono stato informato ieri di questa positività, non posso dire tanto. È un incubo per me. Perché ho investito troppo in questo ritorno, sto dando tanto e forse troppo. Ci sono state altre ostilità nel cercare di non farmi gareggiare, di non farmi vincere a Roma. Qualcuno non vuole che io vada alle Olimpiadi, e la tempistica lo dimostra".