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"Se sei nero pensi che il prossimo sarai tu"

Thabo Sefolosha racconta la sua esperienza negli USA e il suo arresto nel 2015

  • 4 giugno 2020, 11:20
  • 10 giugno 2023, 01:33
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Thabo Sefolosha

Il 36enne vodese

  • Keystone

Come buona parte della società americana e del mondo intero, anche Thabo Sefolosha è rimasto scioccato dalle immagini dell'uccisione di George Floyd ad opera di un poliziotto di Minneapolis. Parlando con il Blick e con la NZZ il cestista rossocrociato ha spiegato che "se tu, come uomo di colore negli Stati Uniti, sei sempre confrontato con immagini di questo tipo, alla fine arriverai alla conclusione che il prossimo potresti essere tu".

Nel 2015 il vodese aveva vissuto in prima persona una situazione del genere, quando venne arrestato in una discoteca di New York e, nonostante l'atteggiamento cooperativo, ne uscì con una gamba fratturata. "Contrariamente a Floyd quella notte ho avuto un angelo custode al mio fianco", ha chiosato il giocatore degli Houston Rockets, che era poi stato risarcito con 4 milioni di dollari.

Gli agenti che si inginocchiano ora, dovranno intervenire la prossima volta che un collega abusa di un cittadino, che sia bianco o nero

Thabo Sefolosha

Per motivi di sicurezza l'elvetico non ha però partecipato alle manifestazioni. "Volevo fare vedere alle mie figlie un momento storico, ma alla fine ho rinunciato anche a causa del coronavirus". Altre star NBA, come Stephen Curry e Klay Thompson, si sono invece mobilitate unendosi alla folla per strada.

Il servizio sulle reazioni alla morte di George Floyd (Telegiornale 02.06.2020, 20h00)

RSI Altri sport 02.06.2020, 20:27

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