Beijing 2022

Al Wukesong accompagnati dall'organetto

La Svizzera femminile si giocherà il bronzo in un contesto da hockey d'altri tempi

  • 14 February 2022, 19:33
  • 23 June 2023, 13:36
  • SPORT
L'organista

Protagonista nella pista pechinese

  • rsi.ch

dall'inviato a Pechino Federico Fiorito

A Pechino negli ultimi tre giorni abbiamo assistito ad alcuni rari fenomeni. Sabato le ragazze si erano assicurate il diritto di andare a giocarsi una medaglia nel torneo di hockey per la seconda volta in sette edizioni. Ieri ci siamo svegliati sotto un’insolita - per la capitale cinese - fitta nevicata che, in mezza giornata, ha ricoperto alberi e strade con una coltre di una decina di centimetri. Ed oggi abbiamo ricevuto conferme da un forte sospetto che avevamo frequentando per tre volte di fila il Wukesong Sports Centre.

Nella seconda pista dedicata all’hockey - dove sono programmate le fasi finali del torneo femminile e dove nel 2008 si giocava a basket - il pubblico è, come più o meno in ogni luogo olimpico, scarso e poco partecipe se non quando è stimolato dalla speaker cinese tra un tempo e l’altro: molto in voga il gioco del freeze, che consiste nel bloccarsi quando si ferma la musica, e quello di colpire virtualmente la mascotte Bing Dwen Dwen che spunta da delle tane nell’immagine sovrapposta a quella degli spettatori sullo schermo gigante.

Ma ciò che scalda veramente l’ambiente, e che ci ha colpito fin dalla prima volta, sono lo speaker ufficiale delle partite e il tastierista che lo accompagna, che sembrano piombati in Cina direttamente da una pista della NHL degli anni ’70. Come nei videogiochi ai quali si giocava da piccoli, riproducono tutti gli stacchetti che fanno parte dell’immaginario dell’hockey con perfetta sincronia e con grande armonia con quel che succede sul ghiaccio. Come fanno? Semplice. Li trovi su un palco di fianco alla tribuna ad osservare costantemente il gioco dall’alto. E quando finisce la partita e la pista si svuota velocemente, data la scarsa affluenza, l’organista riparte a suonare per i pochi rimasti evocando in loro, malinconicamente, atmosfere di un tempo mai vissuto e di un hockey mai visto, e invitandoli a tornare per la prossima partita. E per la prossima partita noi ci saremo, dato che in questo tempio profano le ragazze rossocrociate lotteranno, come otto anni fa, per una preziosa medaglia olimpica.

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