Il Lugano torna a gioire tra le mura amiche

Vincere per concretizzare l’aggancio a quota 36 in classifica, sfatare la maledizione Cornaredo e allungare a cinque la striscia d’imbattibilità negli scontri diretti. Era questa la missione del Lugano alla vigilia dell'impegno casalingo con il Basilea, una missione che i bianconeri - grazie a una prestazione davvero generosa - hanno brillantemente portato a termine. Con il 2-1 odierno, il finale di stagione di Maric e compagni, nuova terza forza, si arricchisce dunque di allettanti prospettive: il Servette secondo, di scena domani, dista ora un solo punto.

Rispetto alla fortunata trasferta di domenica a Vaduz, mister Jacobacci si è affidato a un modulo meno spregiudicato, riconsegnando a capitan Sabbatini (dentro a scapito di Abubakar) le chiavi del centrocampo. Non per questo i locali hanno però assunto un atteggiamento rinunciatario, anzi: nei primissimi minuti, i tentativi di Bottani e Custodio si sono subito fatti testimoni di una certa pericolosità offensiva. Dall'altro lato, ai renani è bastato poco per portarsi avanti, quando, al 22’, un’uscita a vuoto di Baumann ha spalancato la porta all'incornata di Cabral, autore dell'unico squillo di un vivace primo tempo. Già, perché l’immediato pareggio di Ardaiz è stato giustamente annullato per fuorigioco.

Ad inizio ripresa, l’ingresso di Abubakar per Kecskes non ha tardato a dare i suoi frutti. Da quel momento il forcing bianconero è difatti cresciuto in intensità, e ancor più dopo che Lovric, su assist dello stesso portoghese, ha magicamente confezionato la rete del pareggio. Proprio il numero 24 è poi a tutti gli effetti salito in cattedra, dapprima con una clamorosa asta, in seguito con il decisivo suggerimento per Bottani, il quale, a un quarto d'ora dal 90', ha mandato in visibilio la panchina dei suoi. Prima della pausa consacrata alle Nazionali, spazio così a una meritata serata di festa.