La Nations League oltre ogni scetticismo

di Elias Bernasconi

Terminata la fase a gironi della Nations League, è tempo di bilanci. L'intento della neonata competizione europea sembra essere riuscito in pieno: valorizzare le consuete amichevoli tra Nazionali che avvengono durante l’anno, mettendo in palio la possibilità di ambire agli Europei del 2020. Non solo però. Al vincitore finale spetterà anche un ricco premio. Tanti soldi insomma, come tanti sono stati gli incassi fatti registrare dai vari stadi che hanno ospitato la competizione. Decine di migliaia di spettatori presenti. Numeri da capogiro merito di sfide allettanti quanto equilibrate, che magari avranno convinto anche coloro che, al momento della presentazione di questa nuova formula, erano apparsi scettici.

Del bagno di folla ne ha beneficiato anche la Svizzera, sospinta dal pubblico nella gara decisiva contro il Belgio vinta 5-2. Svizzera che, qualificatasi come migliore squadra assoluta, al sorteggio dei gironi di qualificazione a Euro 2020 del prossimo 2 dicembre a Dublino sarà testa di serie, consapevole però del rischio di incappare in un girone di ferro insieme alla Germania, vera e propria mina vagante in seconda fascia.

Dai rossocrociati è lecito aspettarsi la conferma di una maturità tanto attesa, una maturità che contro il Belgio sembra aver avuto la sua consacrazione, nella speranza che quello che è stato rinominato "il miracolo di Lucerna" non finisca per essere archiviata solo come la magia di una notte semplicemente perfetta. Da un miracolo all'altro, ieri sera il Kosovo ha chiuso al primo posto in Lega D e si giocherà così un biglietto ai prossimi Europei in marzo alle finali a quattro contro Bielorussia, Georgia e Macedonia. In palio dunque un risultato storico, a riprova del fatto che la Nations League, alla sua prima riuscita edizione, metta davvero in palio qualcosa per tutti.