Calcio

Le motivazioni di Gianni Infantino

Il presidente sogna con le piccole un Mondiale a 48 squadre

  • 31 ottobre 2018, 17:56
  • 9 giugno 2023, 02:27
Gianni Infantino

Il numero uno della FIFA è convinto e convincente

  • Keystone

di Armando Ceroni

Ci pensa da tempo. Lo aveva già più volte detto. Lo ha ribadito sorridendo. Felice di ipotizzare, di lavorare, di mettere tutto se stesso, per offrire un Mondiale a 48 squadre. Da subito. Certo perché l'idea è di partire con la prossima rassegna iridata, quella in Qatar del 2022.

Per il momento è solo un progetto, ma le modine sono già spuntate e alcuni paletti sono già stati piantati. Come dire che qualche garanzia da parte degli organizzatori qatarioti, Gianni Infantino, deve pur averla avuta. Altrimenti mica si sarebbe lanciato con tale trasporto.

Obiettivo? I maligni sussurrano che trattasi di mossa politica, per raggranellare voti in vista della partita, in programma fra otto mesi, per le elezioni del presidente FIFA. Storie. Infantino è comunque in pole position per risedersi sul trono. Non ha bisogno dell'appoggio delle piccole, per rimanere la grande guida del calcio mondiale. È semplicemente convinto che a 48 è bello, con 16 gironi da tre e con le prime due qualificate per i sedicesimi di finale. È sicuro che la festa possa essere migliore, anche tecnicamente, visto che con gruppi di sole tre squadre i margini di errore sono ridotti ai minimi termini.

Gli ostacoli da superare rimangono molti, ma la strada, per mandare il passato a carte quarantotto, pare già spianata.

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