Lugano, al Kybunpark per chiudere un cerchio

di Ariele Mombelli

Cosa hanno in comune il Lugano e la Dynamo Kiev? Fatta eccezione per il girone B in cui sono stati sorteggiati in Europa League nulla, a partire dai risultati più recenti. Conosciuti e sulla bocca di tutti quelli degli uomini di Celestini, che non vincono in campionato addirittura dall’esordio con lo Zurigo del 21 luglio, un po’ meno quelli raccolti dalla squadra di Mykhailichenko.

Gli ucraini, attualmente al secondo posto in Premier League assieme al Desna e dietro all’inarrivabile Shakthar Donetsk a punteggio pieno, sono reduci da quattro successi consecutivi (Europa League inclusa) e ben cinque nelle ultime sei uscite. A differenza dei bianconeri si presenteranno dunque al secondo impegno di Europa League con il pieno di fiducia. Una fiducia che deriva anche dal modo in cui sono maturati tali risultati: 2-0 al Dnipro, 1-0 al Mariupol, 5-0 al Worskla Poltawa, 1-0 al Malmö e, prima della sconfitta per mano del Desna per 2-1, un 6-0 rifilato al Krystal.

Insomma, la Dynamo difficilmente subisce gol, e di fronte avrà una squadra dalle polveri bagnate, che di reti ne ha trovate la miseria di quattro nelle ultime otto partite di Super League e che non ne segna due nello stesso incontro dal 25 agosto. Dato curioso: in quella partita, proprio nella tana del San Gallo, maturò il terzo ko consecutivo in campionato, il primo dopo il successo in Coppa Svizzera col Concordia, che fece piombare il Lugano in una crisi in cui è tutt’ora intricato. L’occasione per chiudere il cerchio non è decisamente la più semplice, lo stadio, il Kybunpark di San Gallo, forse sì.