Lugano, vittoria dal retrogusto amaro

Dall'inviato a Lucerna Marcello Ierace

Il Lugano ha trovato la sua seconda vittoria in questa campagna di Europa League, superando per 1-0 l'Hapoel Beer Sheva a Lucerna al termine di una prestazione praticamente perfetta. Un risultato splendido, nella quinta sfida del Gruppo G, che nasconde però un retrogusto davvero amaro, in quanto la stessa avventura continentale dei bianconeri è formalmente finita a seguito del contemporaneo successo del Viktoria Plzen per 2-0 sullo Steaua Bucarest, che permette agli stessi cechi di accompagnare i già qualificati rumeni ai sedicesimi di finale.

Ben messi in campo da Tami, i bianconeri hanno intensificato la pressione offensiva col passare dei minuti, schiacciando gli israeliani nella propria metà campo. Il primo brivido per gli ospiti è arrivato al 17' con una svirgolata piuttosto comica di Miguel Vitor che per poco non ha beffato il portiere Goresh. Dopo sono arrivate anche le conclusioni da fuori di Vecsei e Mariani (una punizione velenosa che ha sfiorato il palo) e il tentativo in scivolata di Sabbatini: del gol però nemmeno l'ombra.

Nella ripresa gli israeliani hanno provato a rialzare il baricentro inserendo un attaccante (Pekhart) al posto di un centrocampista (Ogu), ma a trovare il punto del vantaggio è stato il Lugano che ha finalmente visto premiati gli insistenti sforzi. A metterci la firma è stato Junior al 50' che ha infilato Goresh sotto le gambe dopo un'azione caparbia nata da un illuminante assist di Mariani. Un vantaggio salvato quattro minuti dopo da un miracolo di Kiassumbua (confermato al posto di Da Costa) su ravvicinatissima incornata del neoentrato Pekhart. Gli ospiti hanno poi provato a buttarsi in avanti, ma il fortino bianconero ha retto alla grande, difendendo fino al termine una vittoria tanto bella quanto, ahinoi, vana.