Calcio

Nordamerica tra imbarazzo e sollievo

Lo scandalo FIFA e le conseguenze per la CONCACAF

  • 4 giugno 2015, 12:25
  • 7 giugno 2023, 09:19
FIFA

Il calcio mondiale nel caos

  • Keystone

Dall'inviato a Vancouver Severino Piacquadio

Imbarazzo e sollievo, sono gli stati d'animo che il Nordamerica del calcio vive e proclama a margine del Mondiale femminile di calcio. Canada e USA come noto sono affiliate alla CONCACAF, la confederazione che più è stata coinvolta nello scandalo FIFA. I dirigenti canadesi e statunitensi sono sempre stati schiacciati dal sistema FIFA. Il loro voto, per dire, vale quanto quello di ognuna delle 31 minuscole associazioni calcistiche caraibiche. La chiamano democrazia, ma in realtà è una chiave di riparto che ha sempre permesso a Blatter di dominare la scena calcistica mondiale. E ai suoi fedelissimi, di arricchirsi esponenzialmente.

Ora che FBI e Interpol hanno preso in mano la situazione, il sistema CONCACAF è stato smascherato e cancellato. Su impulso, manco a dirlo, della Federazione statunitense, che ha avviato le denunce e stimolato le inchieste dopo essersi vista sottrarre il Mondiale 2022 a beneficio del Qatar. L'appoggio della giustizia, unito alla pressione delle multinazionali americane sponsor della FIFA, ha dato il colpo decisivo al sistema. Un repulisti del quale ora Canada e USA vogliono approfittare per evitare di avere un ruolo marginale nel loro Continente nel processo decisionale.

Victor Montigliani, da alcuni mesi a capo della Federazione canadese, è stato molto chiaro: o il peso specifico dei due grandi paesi del Nordamerica aumenta sulla bilancia della CONCACAF, o la scissione potrebbe diventare una minaccia concreta. In termini più concreti: Montigliani ha chiesto che la gestione della Confederazione nord e centro americana sia affidata a canadesi e statunitensi. Almeno fino a quando non sarà chiaro chi succederà a Blatter e quale sarà l'orientamento futuro a livello dirigenziale della FIFA.

Jack Warner e Jeffrey Webb (gli ultimi due presidenti CONCACAF e vice presidenti FIFA) hanno macchiato indelebilmente l'immagine del calcio da queste parti. Il primo è libero a Port of Spain, capitale di Trinidad e Tobago, dopo aver pagato 2,5 milioni di cauzione per evitare il carcere. È lui il terminale del famoso e compromettente bonifico di 10 milioni di dollari passati dal Sudafrica alla FIFA, per non meglio precisati progetti di sviluppo del calcio nei Caraibi.

Il secondo, esponente delle Isole Cayman, è ancora dietro le sbarre a Zurigo in attesa dei lunghi tempi tecnici della richiesta di estradizione. Entrambi hanno dominato la scena del calcio mondiale garantendo a Blatter fedeltà e sostegno. In cambio della totale impunità. Eticamente, USA e Canada non potevano più sopportare un simile sistema. Ecco perché qui in Nordamerica imbarazzo e sollievo si mescolano, con davanti forse e finalmente un futuro meno corrotto di quello vissuto alla CONCACAF nell'ultimo quarto di secolo.

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