di Ariele Mombelli
Il calcio, in Ticino, non è solo Lugano, Chiasso e Bellinzona. C'è pure quello regionale: meno discusso, ma più genuino. Un mondo fatto di tanta passione e volontariato, in cui Stefano Lippmann ha trovato il modo di farci incuriosire grazie alle 200 partite sulla stessa panchina, quella del Riva San Vitale militante nel Gruppo 1 di Terza Lega.
"Negli anni non si pensa a traguardi del genere, ma poi quando arrivano ci si accorge ed è una bellissima sensazione!", ci dice il tecnico della squadra momò. Ma come è nato il tutto? "Sinceramente un po' per caso. Dopo un infortunio al ginocchio ho deciso di seguire l'allenatore che conoscevo. Poi si è presentata l'occasione: un anno tira l'altro e ora sono ben otto stagioni!".
Il calcio regionale è cambiato. È aumentata la sana concorrenza degli altri sport, per cui è diventato più difficile trovare giocatori
Stefano Lippmann
Tanti sono i pensieri e i ricordi che vagano nella mente di Lippmann che, in un periodo così ampio, ne ha viste un po' di tutti i colori. Dalla classica bestia nera, passando dal giocatore più difficile da affrontare, per arrivare al ricordo più bello. "Cosa mi aspetto dalla mia squadra? Di lottare e di non mollare. Il nostro obiettivo, chiamato salvezza, è assolutamente alla nostra portata". Tagliato un grande traguardo, è già tempo di raggiungerne un altro...
L'intervista a Stefano Lippmann (14.05.2019)
RSI Calcio 15.05.2019, 00:19
Sono 200 candeline