È testa e polmoni del centrocampo del Lugano. Là, nel cuore del gioco dei bianconeri, Miroslav Covilo si è subito distinto per corsa e geometrie. Un mastino dai piedi buoni. Lui che ha iniziato tardi, a 22 anni, a prendere sul serio il calcio, dopo una gioventù passata a praticare tanti sport, con il pallino del karate.
Nella vita sono un tipo tranquillo, ma in campo mi trasformo perché devo farmi rispettare
Miroslav Covilo
A Lugano si è inserito bene, anche favorito dalla presenza in squadra di alcuni giocatori di origini balcaniche. E in attesa che la sua famiglia lo raggiunga in Ticino, sta cercando l'alchimia perfetta in campo. Prima con Guillermo Abascal, ora con Fabio Celestini. "Il gruppo è composto da ottimi elementi – spiega il 32enne di Mostar – Ci vorrà un po' di tempo per assimilare i meccanismi dell'allenatore, ma sono convinto che possiamo arrivare fra le prime cinque del campionato".
L'allenatore mi chiede di giocare semplice e di mettermi al sevizio della squadra per fare emergere le mie qualità
Miroslav Covilo
Punta in alto, vuole arrivare lontano con il suo Lugano. Come lontano, Covilo ne è certo, andrà il suo compagno di squadra (e di stanza) a Cracovia, Krzysztof Piatek, l'attaccante polacco che sta facendo sfracelli in Italia: "Da quando lo conosco ha sempre fatto dei passi avanti. È un grande lavoratore che ha fisico, velocità e legge bene le azioni. Farà strada, il Genoa è solo un trampolino di lancio".