SFL, tante idee ma una soluzione difficile

Nel calcio l'incertezza regna sovrana essendoci una stagione ancora da finire e una da iniziare non si sa bene quando e come. E ovviamente ognuno propone la soluzione che gli sembra migliore, cercando di tirare l'acqua al proprio mulino. L'ultima idea arriva da Losanna, dove i vodesi non ne vogliono sapere di vedere cancellata una promozione che sembra ormai acquisita: "La nostra proposta è di passare a una Super League a 12 con la nostra ascesa e quella di una tra Grasshopper e Vaduz. La Challenge resterebbe a 10 ripescano due formazioni di Promotion League, come Yverdon e Rapperswil. Per chiudere la stagione si potrebbe pensare a uno spareggio promozione tra Cavallette e squadra del Liechtenstein e uno tra Young Boys e San Gallo per il titolo", ha dichiarato il vicepresidente dei romandi Stefan Nellen.

Una soluzione che, seppur i club latini stiano facendo blocco comune nelle discussioni di Lega, non ha trovato molto favorevoli Nicola Bignotti, dg del Chiasso, e Michele Campana, suo omologo a Lugano, ospiti via Skype di "Pronti, ri... partenza, Via!": "Soluzione fantasiosa ma complicata, visto che bisognerebbe andare a coinvolgere ancora la Prima Lega che ha chiuso i suoi campionati. Dobbiamo risolverla a livello di SFL".

Problemi futuri che coinvolgono anche i comuni, che cercano le soluzioni migliori per aprire i loro impianti all'utenza nel massimo rispetto della sicurezza. E i tempi della ripresa delle attività sportive e dei campionati, preoccupa pure gli staff medici, a partire da quello del Lugano diretto da Marco Marano: "Il protocollo che abbiamo ricevuto dalla Lega spinge a mantenere il distanziamento sociale, ma poi si conclude dicendo che ci si può allenare normalmente". Un'incongruenza che si accompagna dal timore di infortuni: "Dopo 8 settimane di pausa, ci vorrebbe ben più di un mese per riprendere le competizioni. Il rischio infortuni in queste condizioni aumenta".