Una Nazionale camaleontica ma sciupona

dall'inviato a San Gallo Silvio Reclari

"Dobbiamo essere più cinici e cattivi sottoporta". Un ritornello che accompagna la Nazionale rossocrociata da ormai diverso tempo e che anche ieri sera dopo il match con Andorra è stato ripetuto candidamente da Vladimir Petkovic. Pur con tutte le attenuanti del caso, ovvero un campo praticamente impraticabile, la Svizzera avrebbe potuto e forse anche dovuto segnare qualche gol in più, perché le occasioni nitide nel secondo tempo non sono mancate. Di sicuro da parte elvetica non è mancata nemmeno la voglia di attaccare fino al 90' e di segnare, ad immagine di capitan Lichtsteiner che dopo il suo 3-0 corre a prendere il pallone in fondo al sacco per riportarlo a centrocampo.

E allora ancora una volta la Nazionale ha difettato un po' in killer instinct con soprattutto Derdiyok a mancare due clamorose occasioni in avvio di secondo tempo. L'entrata in campo nella pausa dell'attaccante del Galatasaray è comunque stata importante per cambiare pelle alla squadra, che nella ripresa ha cercato maggiormente gli attaccanti con dei lanci lunghi aggredendo in seguito la zona nel tentativo (spesso riuscito) di conquistare la seconda palla.

Proprio la capacità di cambiare strategia, di saper uscire dal possesso palla e dal fraseggio rasoterra, è forse la lezione più importante da ritenere e magari risfoderare in futuro contro avversari di caratura superiore. Perché ahimé con la mancanza di cinismo in zona gol temo che bisognerà imparare a convivere, sempre che Seferovic non continui così. Allora sicuramente qualche grattacapo in meno per metterla dentro la selezione di Petkovic ce l'avrà.

La Nazionale svolgerà una leggera seduta di allenamento in tarda mattinata al Kybunpark. In seguito si trasferirà a Zurigo per prendere l'aereo per Riga (decollo alle 16h35), dove domenica sera affronterà la Lettonia nell'ottava partita del Gruppo B di qualificazione ai Mondiali di Russia 2018.