Calcio

Portogallo, la rivincita sul destino

Decima squadra a conquistare un titolo europeo

  • 11 July 2016, 00:59
  • 7 June 2023, 19:31
Fernando Santos

Il vincitore!

  • Keystone

dall'inviato Omar Gargantini

Quella del 4 luglio 2004 fu una serata assurda a Lisbona. Tutto era pronto per la festa, fin dal mattino. Su balconi e davanzali giorno dopo giorno si moltiplicavano le bandiere, mancava solo l’apoteosi. Ma poi vinse la Grecia e a restarmi impressa fu la composta e fatalistica accettazione dei portoghesi di quella sconfitta, una delle pagine più sorprendenti nella storia del calcio. Come se, in fondo, tutti ormai si fossero già a priori convinti che il Portogallo non fosse capace di vincere. Perché così voleva il destino, fatum in latino, da cui deriva anche fado, la nostalgica musica dei portoghesi. Dodici anni dopo, invece, ecco la nemesi, la rivincita, il riscatto.

Nella città per antonomasia dell’amore e del romanticismo, il Portogallo è diventato cigno. Bello nemmeno troppo, anzi, ma vincente finalmente si. E solido soprattutto, realistico come il suo allenatore, talmente consapevole dei propri mezzi che non si è fatto scombussolare nemmeno dalla prematura uscita in finale di Cristiano Ronaldo, il capitano, il totem, il campione cui mancava solo un trionfo con la nazionale per chiudere una carriera che lo ha ormai proiettato tra gli immortali del calcio. Il Portogallo ha riscritto la storia e Ronaldo nella storia c’è entrato definitivamente.

Il top

  1. Fernando Santos ha iniziato la sua gestione con un’amichevole a St. Denis nell’ottobre di due anni fa, dicendo ai suoi “ qui torneremo per vincere l’Europeo”. All’inizio non gli ha creduto nessuno, ma poi un filotto di 14 partite ufficiali senza KO ha confezionato l’inimmaginabile. Il CT è il grande artefice del miracolo-Portogallo, CR7 l’uomo simbolo a prescindere, Eder l’inatteso stoccatore, Joao Mario per intelligenza e quantità il migliore in assoluto, Pepe il leader della difesa. Ma senza le paratone di Rui Patricio, ieri i lusitani non avrebbero vinto.

ll flop

  1. Paul Pogba. Sognava di essere il nuovo Platini o il nuovo Zidane, l’Europeo gli è passato accanto senza mai o quasi vederlo protagonista. È giovane, ha tempo per rifarsi. E soprattutto potrà consolarsi con un nuovo contratto milionario.

  2. Il livello dell’Europeo. Il primo titolo lusitano e le commoventi favole di due delle 5 debuttanti (Galles e Islanda) non possono toglierci dagli occhi decine di partite insipide e dominate dal tatticismo e dalla predisposizione a difendersi. Calcio e spettacolo sono un connubio che qui in Francia non è quasi mai esistito…

Il commento di Omar Gargantini (Rete Uno Sport 11.07.2016, 08h00)

RSI Calcio 11.07.2016, 09:54

Il collegamento con Omar Gargantini (Rete Uno Sport 11.07.2016, 07h00)

RSI Calcio 11.07.2016, 09:54

Euro 2016, il bilancio finale (Telegiornale 11.07.2016, 20h00)

RSI Calcio 11.07.2016, 20:18

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