dall'inviato a PyeongChang Luca Steens
Bloccato. La porta si apre un pochino ma l'ascensore non ha intenzione di lasciarmi andare a fare colazione, e allora lo sguardo va al mio compagno di sventura, un giornalista statunitense dalla stazza davvero impressionante mentre un suo collega altrettanto possente era appena uscito al piano precedente. Poi l'occhio va sui dati dell'ascensore: 1000 kg o 15 persone. Un rapido calcolo, più o meno 66kg a persona. Mmhh.
Evidentemente non abbiamo superato il limite, ma forse l'ascensore ha percepito un certo disagio di fronte a corporature non certo usuali come quelle dei due nordamericani. E in effetti facendo mente locale, non ricordo di aver visto coreani in sovrappeso in questa prima metà di avventura olimpica. Nel giro di pochi secondi, risalendo di un piano, riusciamo ad uscire e chiedo conferma ad alcuni colleghi: no, l'obesità qui non esiste.
Sarà forse merito dell'assenza di zucchero e pane. Al di là dei toast e di panini non proprio invitanti che si vedono nel buffet (per altro ricchissimo) del villaggio dei media il mattino, non ne abbiamo mai visto. E anche la bustina che pensavamo essere dolcificante si è rilevata essere caffè solubile. Insomma, i caratteri della scrittura coreana non sono ancora ben digeriti...