"Un idolo che è diventato un grande amico"
Le parole di Marco Odermatt e di molti altri sciatori sul ritiro di Beat Feuz
Due giorni dopo la sua ultima discesa sulla Streif sono ancora forti le emozioni per l'addio al Circo Bianco di Beat Feuz. "Oltre a essere un idolo è diventato un grande amico - ha raccontato Marco Odermatt - La sua presenza in questi ultimi cinque anni mi ha aiutato molto, infatti una gran parte del merito nelle mie prime vittorie va a lui, mi spiegava i vari tracciati evitando così di fare certi errori". Una carriera brillante quella del 35enne, capace di regalare momenti indimenticabili sia ai tifosi svizzeri che a tutti gli amanti dello sci. "È stato un piacere gareggiare contro di lui, mi ricordo che un anno lottavamo per la coppa di discesa e se avessimo sommato tutti i tempi della stagione credo che saremmo stati a sei centesimi di distanza", ha raccontato Aksel Lund Svindal.
La caratteristica che negli anni ha contraddistinto il bernese è stata sicuramente quella del suo eccezionale carattere a livello umano. "Beat è un leader nel nostro team, ha insegnato molto a tutti e con la sua leggerezza ha portato sempre gioia e allegria", ha dichiarato Niels Hintermann. In carriera Feuz, tra le tante vittorie in Coppa del Mondo, si è messo al collo tre medaglie iridate e l'oro olimpico nella disciplina regina. "Ha dovuto superare diversi infortuni, soprattutto nei primi anni, raggiungendo dei traguardi incredibili, ma rimanendo sempre con i piedi per terra - ha aggiunto Thomas Dressen - Quando vinsi nel 2018 a Kitzbühel proprio davanti a lui mi disse che un po' di fortuna ci vuole sempre nello sci".