Sport invernali

Pour gagner il faut "Peier"

L'editoriale dell'inviato ai Mondiali di sci nordico Giancarlo Dionisio

  • 25 February 2019, 15:59
  • 9 June 2023, 05:54
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Killian Peier

Il 23enne ci ha regalato quella che fin qui è l'unica medaglia

  • Keystone

dall'inviato a Seefeld Giancarlo Dionisio

Dopo i primi quattro giorni di competizioni mondiali ci aggrappiamo all'exploit di Killian Peier, che ci ha regalato l'unica medaglia. Il 23enne vodese ha dato una frustata al salto con gli sci svizzero, che esce quindi rivalutato e rivitalizzato, grazie anche al discreto 7o posto nella prova a squadre. Stendiamo un velo di empatia nei confronti di Tim Hug, unico e solitario combinatista a rappresentare una nazione che 30 anni fa, nell'era Kempf, dominava il mondo, e che difficilmente riuscirà a tornare su quei livelli.

Il settore che esce per ora sconfitto è quello del fondo. Non tanto perché Dario Cologna ha parzialmente fallito l'entrata in materia. Al fenomeno grigionese, in virtù delle emozioni che ci ha regalato finora in 10 anni di attività, possiamo e, credo, dobbiamo perdonare quasi tutto. Usciamo sconfitti nel settore femminile, nonostante il crescendo di forma di Nadine Fähndrich, per una pura e semplice questione di numeri. Fähndrich, Van der Graaf, Von Siebenthal: tre nomi, tre ragazze che da alcuni anni tirano il carro senza che da sotto si affacci qualche nome nuovo, a creare movimento, a provocare concorrenza interna. Usciamo ancora più sconfitti nel settore maschile in cui i numeri quantitativamente ci sono, ma qualitativamente non si vedono progressi, anzi.

La famosa classe '90, con Gianluca Cologna (oramai un ex), Jovian Hediger, Ueli Schnider, Roman Furger e Jonas Baumann, si sta squagliando gara dopo gara. Eppure da juniores e da under 23 non erano lontani dall'élite mondiale. Inoltre i più giovani, come Jason Rüesch e Beda Klee, pure fortissimi a livello giovanile, fanno una fatica dannata ad entrare nei primi 30 delle classifiche, ogni volta che vengono schierati in Coppa del Mondo. Mi rifiuto di credere che siano tutti dei brocchetti, quindi le ragioni dello scarso successo sono da cercare altrove, non saprei dire se nella conduzione tecnica, in quella manageriale o in quella delle strutture e dei materiali. Spero con tutto il cuore di essere smentito e di assistere da martedì a qualche exploit rossocrociato, non necessariamente firmato Cologna. Se così non fosse, qualche interrogativo ce lo si dovrà porre.

Mondiali di Seefeld, il secondo salto di Killian Peier (23.02.2019)

RSI Sport invernali 23.02.2019, 16:33

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